Il miglior difensore del campionato Primavera la scorsa estate era diventato «quello che aveva sbagliato il rigore in finale». Lo ha raccontato lui stesso a Roma Next Generation, la trasmissione del canale ufficiale in cui i due conduttori – che sono anche i telecronisti del settore giovanile, e coi ragazzi hanno parecchia confidenza – si divertono a far commentare ai loro ospiti cose che i diretti interessati consegnerebbero volentieri all’oblio. Il 4 giugno, finale scudetto con la Juventus, ai rigori la Roma è avanti di uno, basta segnare il decimo e sul dischetto c’è Marchizza, rigorista infallibile: portiere spiazzato, palla sul fondo. «Li ho sempre tirati, forse quella volta ho calciato un po’ più forte». A oltranza Crisanto dopo Vadalà ipnotizza anche Favilli, e Grossi regala lo scudetto ai giallorossi. «La prendo come una cosa divertente perché è andata bene, ma quel rigore me lo porto ancora dentro. Con lo scudetto qualcuno ha iniziato a riconoscerci… e questa estate andavo al centro commerciale e la gente mi diceva: “ah, ma tu sei quello che ha sbagliato l’ultimo rigore”. “Si, sono io…”».
LA PROFEZIA – Chi lo diceva non sapeva che quello, in 10 anni di Roma, è il primo e unico tiro dal dischetto che non è andato a segno. «Il mio compagno di stanza in ritiro, Spinozzi, mi diceva sempre: “tanto uno lo dovrai sbagliare prima o poi”. Passata la semifinale con l’Inter ai rigori mi fa: “speriamo che non andiamo ai rigori anche in finale, sennò questa volta…”».
GIOIE E RIMPIANTO – Il primo gol in prima squadra però Marchizza lo ha segnato su azione. «In ritiro, coi grandi: altro ritmo, altro passo, ti forma anche caratterialmente. Un campione immenso come Totti ti racconta del Mondiale, chiudi gli occhi e ti chiedi: ma veramente sta parlando con me? Con il Terek Grozny sono entrato un quarto d’ora, e ho segnato il 3-2 con un tapin. Ma il vero sogno, da quando sono arrivato, era una presenza tra i professionisti: mai avrei pensato di riuscirci, quando ce l’ho fatta (con l’Astra Giurgiu, ndr) il primo pensiero è stato per i miei genitori, che ci hanno sempre creduto. Alla partita prima doveva entrare De Santis, nel finale: era a bordo campo, ma la palla non è uscita». Il futuro prossimo è Italia-Francia, amichevole dell’Under 19 al Dall’Ara di Bologna (14.30, diretta Raisport, con lui Tumminello, Frattesi e Bordin), il rimpianto si chiama Real Madrid. «Non ci ho mai giocato contro, è stato abbinato al Monaco, che ci ha eliminato in Youth League. Passando il turno avremmo giocato la gara secca in casa. Ma ve lo immaginate un Roma-Real Madrid al Tre Fontane?».