L’Olimpico, il rugby, ma anche il calcio e il derby. Quello fra Roma e Lazio. Cosa c’entra? Chiedetelo ai due piloni azzurri Nicola Quaglio e Tiziano Pasquali: il primo è di Rovigo ed è un insospettabile tifoso giallorosso, il secondo è di Morena e da sempre è un accanito laziale. Entrambi oggi partiranno dalla panchina nella sfida dell’ultima giornata del Sei Nazioni con la Scozia. L’intesa è quella di due bravi compagni di reparto a Treviso, ma quando si parla di Lazio e Roma iniziano a litigare già per la foto: «Sotto la Sud», propone Quaglio. «Siamo già sotto la Nord», replica Pasquali. A metterli d’accordo il fotografo e il sole.
SFOTTO’ – Ma se la passione di Tiziano, cresciuto a Morena con gli amici tutti laziali, appare normale, quella di Quaglio per i colori giallorossi è quanto meno anomala. «Ma a Rovigo c’è un bel gruppetto di romanisti», dice il veneto. «Io mi sono innamorato della Roma per Francesco Totti. La prima volta allo stadio fu al Bentegodi con il Chievo nel 2010. Da allora quando la Roma viene a Verona o Udine vado sempre a vederla, la prossima andrò a Ferrara con la Spal». Intanto, martedì sera ha realizzato un sogno: «Finalmente sono stato a vederla all’Olimpico, in Champions con lo Shaktar: che emozione!». Con Pasquali lo sfottò è ormai quotidiano: «Sei un tifoso occasionale», dice Tiziano a Bibi. «Siete andati avanti in Champions per fortuna, noi giochiamo bene».
EMPATIA – A Pasquali piace molto Simone Inzaghi: «Oltre a essere un bravo tecnico, ha empatia coi giocatori e con l’ambiente laziale». Quando ha scoperto che lo spogliatoio dell’Olimpico assegnato all’Italia è quello della Lazio ha esultato: «Entri e vedi quei bellissimi colori. A me è toccato il sedile di Murgia, a Fabiani (anche lui laziale, ndr ) quello di Lukaku». Quaglio avrebbe preferito ovviamente l’altro, anche se non c’è più il posto di Totti. Il 28 maggio, il giorno di Roma-Genoa e dell’addio al calcio del capitano, su Instagram scrisse: «Non ci sono parole per descrivere questo momento da tifoso della Magica». E per confermare che si tratti di un romanista doc, basta fargli una domanda: che giorno è Natale? «Il 27 settembre». Più romanista di così…