La Champions offre alla Roma una maxi plusvalenza sul bilancio: è praticamente a costo zero e i ricavi possono essere mostruosi. Esserci oggi e nella prossima stagione può fare la differenza, il peso dell’Europa non è solo nel suo fascino intrinseco, ma è anche nei grandi numeri che riempiono le casse. Basti pensare che il gol qualificazione di Perotti contro il Genoa è valso 12,7 milioni di euro e altri 12,5 li ha portati lo stesso argentino col sigillo sugli ottavi di finale. Reti pesanti a cui non a caso è seguito un «regalo» nel rinnovo di contratto da circa 3 milioni a stagione. Una piccola fetta del grosso bottino che la Champions ha già assicurato al club giallorosso: 43,4 milioni, garantiti da pass, premi per i risultati e la prima parte del market pool (incassi del botteghino esclusi).
Ma adesso viene il bello. Superare la doppia sfida con lo Shakhtar Donetsk farebbe lievitare il guadagno quasi fino a raddoppiarlo: nella migliore delle ipotesi (per i conti, non per il calcio italiano) con la Roma ai quarti e la Juventus eliminata dal Tottenham l’incasso complessivo salirebbe ad almeno 72,9 milioni, a cui andrebbero aggiunti gli extra in caso di vittoria (1,5) o pareggio (500 mila). Sarebbe una cifra record per la società di Trigoria, che nel 2015-16 era arrivata a toccare quota 68,5, eliminata agli ottavi dal Real Madrid al pari della Juve col Bayern Monaco. Se questo scenario venisse replicato, sarebbe il Napoli ad esultare per la spartizione della seconda parte del market pool, da cui incasserebbe 15 milioni, 20 a testa per le altre due italiane (21,1 se vanno avanti entrambe). Dovessero invece avanzare solo i bianconeri, per i giallorossi la «perdita» sarebbe di almeno 5 milioni. Insomma, il pass per i quarti vale un record d’oro.