(…) Nei suoi anni in giro per il mondo, la cosa che gli è sempre mancata di più di Roma è il sorriso e l’allegria dei romani. «Unici e impagabili». Da oggi l’obiettivo di Claudio Ranieri sarà proprio quello di ricolorare quei sentimenti lì, ridando sorriso ed allegria alla gente romanista.
Disse addio alla Roma dopo quel 4-3 con il Genoa, a Marassi, con una clamorosa rimonta da 0-3 dei liguri. «A fine partita mi guardava negli occhi solo Burdisso», raccontò poi, quasi ad ammettere che la squadra non lo seguiva più. L’anno prima con la Roma sfiorò un’impresa gigantesca, non grande quanto quella riuscita a Leicester ma quasi. Arrivò ad un soffio dal tricolore, che gli sfuggì per quel Roma-Sampdoria 1-2 del 2010. Decisiva fu anche la lite, nell’intervallo, tra Vucinic e Perrotta, anche se Ranieri ha sempre puntato il mirino altrove: «Tutti pensano che perdemmo lo scudetto lì, ma furono letali i punti dilapidati altrove. Come con il Livorno retrocesso, con cui ne facemmo uno solo».