Le partite che valgono doppio, o triplo, per Strootman non finiscono mai. Soprattutto ora, che è tornato ad essere quel giocatore che tutta Europa voleva prima dell’infortunio, e soprattutto adesso che la semifinale di Coppa Italia ha per lui un valore speciale. Non è difficile intuire perché: la semifinale di Coppa Italia d’andata contro il Napoli, nel 2014, è stata la sua miglior partita in giallorosso, quella sera nacque il soprannome «lavatrice» datogli da Garcia: allora segnò un gol meraviglioso da fuori area che fece impazzire l’Olimpico. Pochi giorni dopo, il primo infortunio al ginocchio che gli ha cambiato la vita e la carriera. Adesso non c’è neppure bisogno di tirarlo troppo in ballo, quel ginocchio sinistro che gli ha fatto passare anni d’agonia. Ma c’è da tirare in ballo la Lazio: l’ultima volta che l’ha vista sono stati gol e polemiche. L’esultanza dopo la rete, la lite con Cataldi, la presunta simulazione, la squalifica prima data e poi revocata. Per i laziali Strootman non è un avversario come gli altri, è paragonato a De Rossi e Totti simboli della romanità a 360 gradi e, in fondo, anche per lui la Lazio non è come le altre squadre, forse l’unica, insieme alla Juve, a scaldargli il sangue, nonostante un carattere definito di ghiaccio.
RINATO – Chi lo conosce ormai alla perfezione è Spalletti, che era stato buon profeta, in estate, a dire: «Per rivedere il vero Strootman ci vorranno mesi, forse anche un girone intero». Aveva inquadrato il problema, il tecnico: l’olandese era clinicamente guarito, ma aveva bisogno di ritrovare fiducia e condizione. Come? Giocando. E così ha fatto, anche col rischio che qualche compagno, a inizio stagione, corresse pure per lui. Ha giocato 32 gare, in tutta la sua esperienza romanista, prima di quest’anno, ne aveva disputate 41, e basterebbe questo dato a raccontare tutto. In Coppa Italia è rimasto in panchina contro il Cesena, mentre ha giocato 90’ contro la Samp, in Europa League, nel ritorno con il Villarreal, si è riposato in tribuna accanto alla fidanzata, in campionato, da ottobre, ha saltato solo 8’ contro il Torino. Per Spalletti, e per i compagni, è un giocatore fondamentale, i tifosi lo adorano e sperano che stasera rispetti la tradizione: 4 partite contro la Lazio, due vittorie e due pareggi, un gol e un assist.