Le mani al volto di Dzeko nell’ultima gara giocata dalla sua Grecia, contro la Bosnia, valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali in Russia, avevano già fatto presagire ad una rottura. Kostas Manolas stava probabilmente pensando che da lì poco sarebbe andato via per trasferirsi definitivamente all’ambizioso Zenit San Pietroburgo di Roberto Mancini. Ma così non è stato. Un calciatore che è sempre stato molto apprezzato dalla piazza giallorossa, soprattutto per la grinta, la determinazione e la costanza con cui ha sempre interpretato ogni partita. Nell’ultima stagione, il centrale greco, ha collezionato 45 presenze, realizzando anche un assist.
LA STAGIONE A ROMA – Un’annata particolare la sua, contrassegnata dai tanti rumors di mercato che, già prima della fine del campionato, lo volevano lontano dalla Roma, addirittura all’Inter. Una stagione che l’ha visto anche protagonista di alcune tensioni con i compagni in allenamento, come quella avvenuta proprio alla vigilia dell’ultima fondamentale gara di campionato, in casa, contro il Genoa allo stadio “Olimpico”. Il difensore arrivò a un passo dal mettere le mani addosso a Diego Perotti. Il diverbio fu interrotto solo grazie all’intervento di alcuni compagni di squadra con Spalletti che decise di mandarli sotto la doccia in anticipo. Manolas però non è nuovo a questo tipo di reazioni. Basti pensare a quel faccia a faccia con Morata in un incandescente Juventus-Roma di qualche anno fa.
CARRIERA IN DISCESA – Nipote di Stelios Manolas, Kostas, cresciuto nelle giovanili del Thrasyyoulos Fylis, si fece notare subito per le sue abilità nel gioco aereo e per la velocità di pensiero con cui riesce spesso ad intervenire in anticipo sugli attaccanti. Dal 2009 al 2012, fu protagonista nell’AEK Atene, prima di passare all’Olympiacos dove si consacrò in maniera definitiva. Le importanti prestazioni del greco furono premiate con la convocazione ai Mondiali in Brasile del 2014. Un torneo che culminò poi con il passaggio alla Roma per 14 milioni di euro più due di bonus.