Un gol, quello alla Juventus, con dedica speciale con tanto di bacio: «Per tutta la gara mi hanno dell’uomo di m… – ha detto ieri a RomaRadio – ho voluto far vedere loro che l’uomo di m… gli aveva segnato». Non ha peli sulla lingua Nainggolan. A 29 anni è probabilmente all’apice della carriera. Una valutazione tecnica supportata anche dai numeri. Mai in campionato aveva segnato 11 reti che sommate alla doppietta in coppa Italia alla Sampdoria, portano il totale a 13. Grazie a Spalletti si è trasformato in un centrocampista completo: difende, attacca, pressa, dove lo metti sta. Lo vogliono in tanti ma lui col suo fare guascone continua a respingere le lusinghe: «Io a Londra? Ma lì piove sempre…».
TUTTI LO VOGLIONO – Domenica sera all’Olimpico erano presenti osservatori dell’Europa calcistica che conta. E che Nainggolan sia uno dei pezzi pregiati della Roma, è scontato ribadirlo. Forti del senso di appartenenza del ragazzo, a Trigoria sono riusciti a rimandare fino ad adesso una promessa, fatta la scorsa estate dal predecessore di Monchi, riguardante un sostanzioso adeguamento del contratto. Nel momento in cui le parti si sono però sedute al tavolo, le carte sono cambiate e l’adeguamento si è trasformato in un premio. Siamo arrivati a metà maggio e l’accordo ancora non è stato trovato. Nel frattempo è passato un anno. Radja ne ha festeggiati da poco 29, ha disputato un’altra stagione al top e continua ad essere corteggiato in modo sempre più pressante con offerte da 5/6milioni a stagione che, inevitabilmente, non lo possono lasciare indifferente. Questa infatti è l’età dove i calciatori sottoscrivono quello che considerano il contratto della vita. Se Nainggolan rispettasse l’accordo con la Roma, arriverebbe nel 2020 a 32 anni. Forse un po’ tardi per andare alla cassa. La Roma, forte di un lungo contratto, di adeguare l’intesa alle richieste del belga (4 milioni più premi), per ora non ci pensa. E rimane in una posizione d’attesa, consapevole che quale sarà l’esito della vicenda sarà comunque un successo. Perché se il calciatore resterà, sarà il valore tecnico sul quale puntare. Se non sarà così, con i soldi della sua cessione potrà far sbizzarrire il nuovo ds Monchi. Anche perché non è da escludere che su Radja si apra una vera e propria asta. Conte, forte della vittoria della Premier, sia che rimanga a Londra o che arrivi a Milano, lo vuole con sé. È uno dei 4 acquisti richiesti ad Abramovic per dare l’assalto alla Champions o dei 5 che pretenderebbe da Suning per il clamoroso ritorno in serie A. Mourinho, a fari spenti, continua a monitorarlo, come Simeone che, per restare a Madrid, ha chiesto mano libera sul mercato.
TUMMINELLO FINO AL 2022 – Senza contare che se a Milano andasse invece Spalletti, il belga sarebbe il primo nome della lista. Mosse che la Roma conosce bene e non è un caso che fosse disposta a spendere 28 milioni per Kessie. L’ingaggio richiesto dall’ivoriano ha frenato l’intesa, favorendo il Milan. Si torna al punto di partenza e dunque agli ingaggi che a Trigoria intendono calmierare (intanto rinnovato Tumminello sino al 2022). L’addio di Totti e il rinnovo di De Rossi, alla metà di quanto percepisce attualmente, è un primo passo. Non l’unico. Quanto al capitano, arrivano proposte dall’estero. Lui un po’ tentato è.