Il Gra paralizzato, il ponte dei Congressi un palliativo, la ferrovia Roma-Lido inadeguata. Per gli ingegneri del Politecnico di Torino, i tecnici tirati in ballo dai 5S dopo lo scoppio dell’inchiesta su Tor di Valle, lo stadio della Roma e il suo business park potrebbero avere un impatto «catastrofico» sulla viabilità del quadrante Sud della città.
E ora? Il Comune invierà altri dati ai consulenti. Perché, lo ha detto ieri la sindaca Virginia Raggi, quella del Politecnico «è solo una prima bozza. Non farei allarmismi. Con la relazione finale (arriverà il 9 gennaio, ndr) capiremo come andare avanti». Anche perché indietro non si può tornare. Questione di penali e di volontà politica: la prima cittadina vuole lasciare un’impronta sulla capitale entro fine mandato. Chiede solo rassicurazioni sotto il profilo della correttezza dell’iter, anche per tenere a bada quei 6 o 7 consiglieri ancora dubbiosi sul caso stadio.
I proponenti, invece, sono sereni. Per Eurnova e la Roma il parere non ha rilevanza giuridica, non tocca la conferenza dei servizi e definisce «professionali» le analisi sul traffico fornite al Comune. Insomma, non c’è traccia di corruzione: per i privati il dossier è salvo, non investiranno ancora sul capitolo mobilità.
Se è la viabilità a preoccupare, i 5S dovranno rivolgersi altrove. Magari al governo amico.