Tutte le fiches sono puntate sulla relazione finale. Questo il quadro del giorno dopo la diffusione dell’esito dello studio preliminare fatto dal Politecnico di Torino – con dati forniti dal Campidoglio e su richiesta del sindaco di Roma, Virginia Raggi – in cui la mobilità pubblica e privata complessiva del progetto Stadio della Roma viene bocciata sul quadrante più ampio e ritenuta valida per l’area del solo progetto. Problema politico, per la Raggi, che, avendo chiesto lei stessa il parere del Politecnico per poter rassicurare i suoi consiglieri più recalcitranti al progetto Stadio, ora si trova a dover gestire un esito non positivo di questa relazione. «Non farei allarmismi. Ho chiesto e fortemente voluto una due diligence per riesaminare gli esiti della conferenza dei servizi cui hanno partecipato tutte le istituzioni. Al momento è stato rilasciato un primo draft (bozza) su cui ci sono delle integrazioni in corso. Con la relazione finale capiremo come andare avanti con tutte le istituzioni che si stanno interessando», dice il Sindaco che con un secco «no assolutamente» respinge l’idea che questo studio possa causare un blocco del progetto. Blocco legalmente impossibile, per altro, poiché questo studio, preliminare o definitiva che sia la sua relazione, non ha valore giuridico essendo stato prodotto al di fuori della procedura amministrativa.
L’obiettivo dichiarato per la maggioranza Cinquestelle è riuscire a giungere a una formulazione diversa della relazione finale fidando sul fatto che il Politecnico avrebbe redatto questa prima stesura senza avere effettivamente tutti i dati disponibili, quasi andando oltre il contratto con il Campidoglio. Al netto, però, delle fibrillazioni (e mal di pancia) dei consiglieri grillini, la vicenda non poteva non avere ripercussioni politiche: «In Campidoglio la Raggi e il direttore generale, Giampaoletti, in continuità con il progetto sostenuto da Lanzalone, cercano di trovare una via d’uscita che rischia di essere peggiore – afferma il capogruppo Pd Giulio Pelonzi – L’ateneo piemontese confermando la correttezza degli emendamenti che avevamo presentato al progetto voluto dalla giunta Raggi, implicitamente dà indicazione di tornare sul progetto originario sostenuto dall’ex assessore Caudo». In realtà il Politecnico non ha scritto nulla di simile (non avrebbe potuto) e, anche fosse, sarebbe una strada non percorribile se non a pena di accordarsi con la Roma per ricominciare l’iter da zero.
Sempre lato Pd, anche il consigliere Marco Palumbo coglie la palla al balzo: «Ci voleva lo studio del Politecnico di Torino a certificare che la viabilità attorno allo Stadio della Roma pensato dalla Giunta Raggi fa acqua da tutte le parti. L’Amministrazione comunale ha speso 30mila euro per farsi dire quello che tutti diciamo da mesi. Siamo curiosi di capire cosa succederà: la Giunta tecnicamente deve capire come uscire dallo stallo». Anche la ex grillina, Cristina Grancio, espulsa dal Movimento proprio per la sua contrarietà allo Stadio, prende posizione: «Il Politecnico di Torino boccia l’operato dell’Amministrazione capitolina. Ora la giunta Raggi deve revocare l’iter di un progetto insostenibile dal punto di vista urbanistico e gravato dai troppi dubbi sulla trasparenza delle scelte aperti dalle indagini della Procura della Repubblica». Dubbi che per la Procura non ci sono e revoca impossibile da fare pena causa miliardaria. Ironizza la consigliera della Lista Civica Svetlana Celli: «Il prossimo parere da chiedere per la Raggi sarà quello per uscire dall’impaccio»