Tremilaquattrocentosessantasei giorni dopo: nove anni, sei mesi e un giorno. Tanto tempo sarà passato dal 13 settembre 2009, giorno dell’esordio di Ranieri sulla panchina giallorossa, quando l’allenatore di San Saba siederà sulla panchina dell’Olimpico lunedì sera. E ancora una volta il suo secondo battesimo da tecnico della Roma avverrà contro una squadra toscana. Allora fu a Siena, stavolta la prima sarà in casa contro l’Empoli: la speranza, sua e di tutti i romanisti, è che l’esito sia lo stesso. Quel giorno la squadra guidata in campo da Totti, De Rossi, Perrotta e Burdisso si impose per 2-1, rimontando l’iniziale svantaggio e andando a vincere a un minuto dal 90′ grazie a un bolide su punizione di John Arne Riise.
A voler essere precisi, anche quello era un ritorno, seppur in una nuova veste: aveva lasciato la sua città natale venticinque anni prima, nel 1974, per cercare fortuna da calciatore a Catanzaro, e tornava da tecnico navigato, un vero globetrotter della panchina passato da Madrid (sponda Atletico) a Londra (sponda Chelsea), da Valencia a Parma, fino all’esperienza nella Juventus post-Calciopoli. La Roma veniva da un deludente sesto posto nella stagione precedente e aveva iniziato il 2009-10 con due sconfitte contro Genoa e Juve. A quel punto, Spalletti si dimise e Rosella Sensi decise di affidarsi a un romano e romanista doc come Claudio, che raccolse i primi tre punti della stagione al “Franchi” di Siena in una partita al cardiopalma.
Rimonta giallorossa (…)
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