Il procedimento della Procura della Federcalcio non è ancora partito. Ma tre sillabe sono bastate per riesumare una polemica romana vecchia di 9 anni. «Così fu», ha risposto Claudio Ranieri a un cronista che gli ricordava di quando nel 2010 la curva nord laziale chiese ai calciatori della Lazio di “scansarsi”, di perdere contro l’Inter per far sì che la Roma non vincesse lo scudetto.
Era la Roma di Ranieri e quel «così è stato, così fu» a molti è sembrato una conferma: come dire che, sì, la Lazio si “scansò”. Parole che hanno fatto montare l’indignazione laziale: qualcuno ha anche segnalato l’episodio alla procura della Federcalcio, una telefonata in tarda mattinata ha fatto partire l’iter burocratico della richiesta di acquisizione di immagini e file audio.
Richiesta che inizialmente aveva fatto credere a molti che la Procura avesse deciso di aprire un procedimento contro l’allenatore della Roma, finito nel mirino dei responsabili della comunicazione della Lazio, che lo hanno accusato pubblicamente: «Frasi gravi perché arrivano da un tesserato, come se le conferenze le facessero al bar». In realtà solo lunedì il procuratore Pecoraro analizzerà i filmati per stabilire se quel «così fu» possa configurare una “dichiarazione lesiva” come chiede la Lazio. E in quel momento deciderà se aprire un procedimento o meno.
Ranieri ha confessato a chi gli è più vicino che con quel «così fu» voleva riferirsi esclusivamente alla richiesta della curva: era il giorno del famoso “Oh noo!” esposto dai laziali dopo i gol interisti. La procura di Tivoli aprì un’indagine per presunte minacce dei tifosi ai giocatori della Lazio prima della partita e Kolarov – all’epoca biancoceleste – raccontò come «invece di essere dalla nostra parte la stragrande maggioranza dei tifosi ci scherniva, urlava di non giocare la partita».
In realtà, forse, la vicenda grottesca ha oscurato la prima confessione dell’allenatore sull’addio a fine stagione. «Ho chiesto aiuto ai tifosi e ce lo stanno dando, sperò che sarà così fino in fondo, poi non sarà più compito mio». Come a dire che qualsiasi proposito di restare, magari con la qualificazione Champions, sia ormai tramontato. L’unica cosa certa è che la Roma aveva nelle idee di mettere sulla panchina un tecnico di altissimo livello.
Il club aspetta ancora una risposta da Conte, anche se inizia a filtrare un certo pessimismo, chissà se di facciata o meno. E Petrachi, direttore sportivo in pectore, avrebbe già valutato altri profili di allenatori per non farsi trovare impreparato. Lui, il ds, potrà essere annunciato soltanto quando si libererà dal Torino: la Roma ha lasciato che la separazione la gestisse lui personalmente con Cairo. Al massimo potrà agevolarla a giochi fatti offrendo un giocatore in prestito per risarcimento
FONTE: La Repubblica – M. Pinci