«Da solo non ce la faccio a portare la Roma in Champions League, sono sincero. Chiedo aiuto ai tifosi: se loro ci soffiano dietro, tutto può accadere. Con loro dalla nostra parte mi sento più sicuro». Saranno almeno in 30mila stasera all’Olimpico (20.30), per il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma. Non sono pochi, se consideriamo il lunedì sera, l’avversario non di lusso, la doppia delusione del derby e dell’euro-eliminazione di Porto, la sensazione di precarietà che aleggia intorno al club. La domanda è: che pubblico sarà? Comprensivo o spietato?
Applaudirà il tecnico e fischierà i giocatori o darà retta alla richiesta del tecnico? «Capisco il momento negativo, ma io arrivo da fuori e vi dico che la Champions è lì davanti, è molto vicina. Le prossime due partite saranno importantissime. E lo sarà il nostro pubblico. I tifosi devono capire che la squadra è in difficoltà e che proprio per questo deve sentirsi benvoluta». Pallotta, recentemente, ha espresso lo stesso concetto: «Non ho mai visto un atleta migliorato dai fischi e dagli insulti del suo pubblico».