I primi dieci giorni di Ranieri hanno fatto l’effetto di un analgesico a un malato grave. Se contro l’Empoli la Roma aveva smesso di tossire, ieri ha avuto un collasso davanti alla Spal, che già l’aveva maltrattata all’andata: ha perso 2-1, incapace prima di difendersi, poi di gestire per più di 5 minuti il pareggio su rigore di Perotti, infine di rimontare durante mezz’ora di gioco e sei lunghissimi minuti di recupero. Non il primo crollo, chissà se sarà l’ultimo che la coglie quando tutte le circostanze lascerebbero pensare che sia pronta a spiccare il volo. Le era successo a Bologna e col Chievo, a Udine e a Cagliari. La lotta salvezza è costata alla disgregata ciurma romanista 16 punti, quelli persi finora contro le ultime 7 della classifica. I tre che le ha portato via ieri la Spal a Ferrara le impediscono di agganciare, almeno momentaneamente, il 4° posto che il derby milanese avrebbe potuto consegnarle, seppure in condominio con Spalletti. Invece le resta l’ennesimo rimpianto che Ranieri a caldo ha tradotto in monito: “L’ho detto ai giocatori, se non si va in Champions si cambia aria in parecchi. Devono meritarsi quello che guadagnano”.
Quelli però, si sono fatti sconfiggere “da gente che guadagna meno ma è più determinata”. Gente che nell’agenda del fu ds Monchi non sarebbe finita nemmeno per errore, eppure ha fatto fare una figuraccia ai suoi costosissimi acquisti. Come Karsdorp, affettato da Fares e sovrastato sul gol che ha riaperto le ansie romaniste. Come Kluivert, sostituito insieme a El Shaarawy dopo un tempo inconcludente. Come Nzonzi, Schick, Cristante, trasparenti in ogni circostanza. Il colpo di grazia glielo ha assestato un altro rigoretto, di Petagna (11° gol in campionato), a dire il vero generoso. Ma che il Var ha avallato ritenendo di non poter intervenire, non trattandosi di errore “chiaro ed evidente”, visto che il contatto – al pari dell’intenzione di Juan Jesus di andare sull’avversario – c’è stato. “Certo diventa difficile se ti vengono fischiati contro rigori così”, l’alibi sollevato da Cristante, prima che Ranieri (“le considerazioni le fa il Var, aiutiamoli”) lo picconasse. L’ennesimo esempio della fragilità mentale di una squadra che vive delle invenzioni di Zaniolo, a cui non si può chiedere di riposare nemmeno 45 minuti. Ci voleva una Roma così perché la Spal tornasse a vincere in casa: non le riusciva da settembre, giusto 6 mesi fa. Ora l’Empoli è staccato di 4 punti, insomma, pare proprio una boccata d’aria. Mentre Dzeko e compagnia continua o a collezionare figuracce in trasferta, dove la Roma ha raccolto 6 delle 7 sconfitte di questo torneo.
Da Ferrara non sono usciti bene nemmeno i tifosi romanisti, in protesta dopo che la polizia ha fermato (nessun arresto) alcuni di loro per averli trovati al casello con un carico di bastoni. Altri si erano scontrati con i ferraresi prima della partita: immagine ideale per incorniciare il disagio di un mondo, quello in giallo e rosso, ancora in terapia intensiva.