Che a quattro giornate dalla fine la Roma possa ancora ambire alla qualificazione in Champions è una sorta di miracolo. Lo ha ammesso più di un protagonista di campo nelle ultime settimane, lo pensavano più o meno tutti appena un mese fa, per come si era messa la stagione.
Il problema non risiedeva tanto nei punti che separavano da un quarto posto comunque mai agguantato finora (non ci sono mai state distanze siderali anche per l’altalena di risultati delle concorrenti), quanto nelle sensazioni che regalava – si fa per dire – la squadra. Molle, perforabile, spesso in preda a crisi di nervi e mai in grado di dare certezze, nemmeno quando accumulava vantaggi cospicui.
L’arrivo di Ranieri ha donato la fiducia mancante. A piccoli passi, senza squilli di tromba iniziali o particolari rivoluzioni. Semplicemente restituendo tranquillità. A tutti. A un ambiente depresso e stressato, come ai giocatori apparsi per larga parte dell’anno fin troppo lontani dai rispettivi standard per essere verosimili. (…)
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FONTE: Il Romanista – F. Pastore