Questo l’orientamento del giudici federali che hanno acquisito l’intervista rilasciata dal giocatore della Lazio dopo il derby. Dovrebbe cavarsela con due-tre turni di stop – Non si tratta di razzismo: niente stangata per Lulic. Questo l’orientamento della Procura federale della Figc, affidata da quest’anno al superpoliziotto Giuseppe Pecoraro. Lulic, al termine del derby, aveva detto: “Rudiger due anni fa vendeva calzini e cinture, adesso fa il fenomeno”. Una frase sicuramente pesante, inopportuna, che la stessa Lazio aveva prontamente stigmatizzato. La procura Figc ha aperto subito un fascicolo, acquisendo anche l’intervista televisiva di Mediaset. Pecoraro ha tempo 60 giorni per decidere cosa fare: di sicuro, ci sarà un deferimento, con relativo processo (sportivo). Per la Procura, come detto, non si tratterebbe di un’affermazione razzista anche se Rudiger è nero. In questo caso, il giocatore della Lazio avrebbe rischiato sino a 10 giornate di squalifica (5 con il patteggiamento e un servizio sociale in ambito sportivo). Sarebbe stato il primo caso in serie A con la nuova normativa voluta da Tavecchio.
Probabile quindi che a Lulic venga contestato l’articolo 1 del codice di giustizia sportiva (violazione dei principi di lealtà sportiva, eccetera): il rischio per lui è di 2-3 turni di squalifica. Di sicuro ci saranno polemiche, che non mancano mai nel calcio (figuriamoci in occasione di un derby). C’è chi vorrebbe una stangata, chi ritiene congrua una pena di un paio di giornate che comunque verrebbero scontate più avanti, almeno da gennaio, perché un po’ ci vorrà per chiudere l’inchiesta. Anche se i fatti sono chiari, c’è una registrazione, e Pecoraro dovrebbe essere più rapido, almeno si spera, del suo precedessore Palazzi.