Alla fine è scappato via, nel pullman, senza voler parlare con nessuno e senza neanche tenere la tradizionale conferenza stampa, come da protocollo Uefa. Alla fine Eusebio Di Francesco era un misto di rabbia e delusione. Rabbia per gli episodi arbitrali, in particolare quello finale per il mancato rigore su Schick. Delusione per una sconfitta che mette a serio rischio il suo futuro in giallorosso. (…)
Ieri sera i dirigenti giallorossi si sono ancora una volta riuniti per capire il da farsi, anche in collegamento telefonico con James Pallotta, il presidente, direttamente dagli Usa. Una decisione potrebbe essere presa oggi. Da una parte l’idea di cambiare, dall’altra quella di andare avanti così, visto che ieri la squadra ha lottato a lungo. (…)
Del resto, la società si era dimostrata al fianco del tecnico anche ad inizio partita, quando Francesco Totti si era schierato al fianco dell’allenatore. «La squadra è tutta con lui, ma io Di Francesco lo difendo non perché è mio amico o perché con lui ho vissuto anni bellissimi ha detto l’ex capitano ma perché sono un dirigente della Roma e lui è il mio allenatore. È il tecnico della Roma e va difeso fino alla fine». (…)
Con la società, appunto, che oggi potrebbe an che decidere di cambiare. Non con Paulo Sousa, però. Quello che sembrava il candidato numero uno per il cambio […] è infatti atteso per domani a Bordeaux per firmare un triennale. (…)
Tra questi Panucci, Donadoni, Ranieri e Montella. (…)