Nome britannico per una cucina contemporanea che rispetta la tradizione romana. Si chiama Piccadilly il ristorante scelto dal portiere dell’As Roma Robin Olsen per festeggiare il suo ventinovesimo compleanno insieme alla famiglia. Una cena per pochi intimi – al tavolo, oltre alla compagna Mia Lindgren, c’erano la madre e la sorella del calciatore svedese – che i patron del locale a San Giovanni, Fabrizio Lauria e Silvia Capuano, hanno voluto ospitare in una saletta privata in sintonia con l’occasione.
«Sapevamo che Olsen sarebbe stato nostro ospite in questo suo giorno speciale – racconta Fabrizio – quindi abbiamo cercato di celebrarlo al meglio». Lo hanno coccolato con i sapori romaneschi (di cui il campione va ghiotto), i loro famosi piatti di pesce e le immancabili bollicine scelte da Olsen da una carta dei vini che conta ben trecento etichette. È uno dei punti di forza di questo ristorante, inaugurato cinque anni fa, che ha saputo puntare sulla qualità dei prodotti e su una cucina aperta no-stop dalle 12 alle 24, riuscita a farsi notare (e apprezzare) anche dai palati dei molti attori di passaggio al vicino Teatro Golden: da Francesco Montanari a Raul Bova, da Giancarlo Giannini a Maurizio Battista.