E’ fatta. Non ve lo diranno subito, ma nella sostanza è tutto fatto. Non solo Kostas Manolas, anche Leandro Paredes si prepara a firmare per lo Zenit San Pietroburgo in una doppia operazione che è stata definita nella notte, dopo l’incontro tra Monchi e Baldissoni e la delegazione russa all’Hilton Hotel dell’aeroporto di Monaco di Baviera. Vanno ormai definiti soltanto i bonus e le modalità di pagamento ma la cifra fissa dell’affare si aggira sui 45 milioni.
RICAVI – Per l’annuncio bisogna aspettare l’inizio della prossima settimana. Ma intanto la Roma si è assicurata nel giro di pochi giorni un malloppo che si aggira sui 100 milioni complessivi: dopo i 42 più bonus per la cessione di Salah al Liverpool, ne entrano almeno 50 (ma forse saranno di più) per Manolas e Paredes, che hanno accettato l’offerta economica molto vantaggiosa prospettata loro da Roberto Mancini. Il nuovo allenatore dello Zenit, che ha avuto anche la punta Driussi dal River Plate per 15 milioni nonostante il caso-doping, aveva telefonato a tutti e due i giocatori prima di inviare i dirigenti a chiudere la trattativa. Voleva essere sicuro che non ci fossero sorprese. E così anche Paredes, dalle vacanze in Argentina, sembra essersi convinto al trasloco, perché gli interessamenti da parte di Juventus e Borussia Dortmund non erano abbastanza concreti, o comunque immediati.
SPOPOLAMENTO – A questo punto le necessità finanziarie della Roma, che doveva sistemare il bilancio entro il 30 giugno in ossequio al fair play finanziario, sono state superate. Anche per merito dell’estensione (al 2022) e dell’aumento di 55 milioni del finanziamento ottenuto dalla banca Goldman Sachs. Monchi ora potrà dedicarsi all’attività preferita, con l’idea di «comprare bene» come in qualche modo ha promesso durante la conferenza stampa di investitura. Ma il lavoro non sarà semplice, se non altro sul piano numerico: Pallotta sosteneva che non ci fosse bisogno di una nuova rivoluzione, semmai di «quattro o cinque rinforzi buoni per la Champions League», però oggi la squadra ha bisogno di essere ristrutturata. Rispetto all’ultima Roma di Spalletti, conti tecnici alla mano, sono andati via Szczesny, Manolas e Salah, più Paredes che non era stabilmente nei primi undici ma partecipava alle rotazioni. Inoltre due esterni come Florenzi ed Emerson sono fermi per infortunio e sicuramente non saranno al cento per cento in tempo per l’inizio del campionato.
PERDITE – Del resto non c’erano alternative, dopo la semestrale che aveva fatto registrare perdite per oltre 53 milioni. Bisognava rientrare attraverso il trading, cioè il mercato, come si era capito già nell’ultima assemblea dei soci. E per fortuna è arrivato il gol di Perotti contro il Genoa: se la squadra non fosse riuscita a conservare il secondo posto, e quindi a qualificarsi per la Champions League, le conseguenze sarebbero state nefaste per la campagna acquisti che, ufficialmente, comincerà dal primo luglio, primo giorno del nuovo esercizio finanziario. Quando Monchi dovrà onorare impegni per 40 milioni – quelli dei riscatti di Bruno Peres, Perotti, Mario Rui, Juan Jesus e Fazio – ma potrà anche stanziare i soldi in arrivo dall’Uefa per la partecipazione ai gironi di Champions. Senza contare che Mario Rui è in trattativa con il Napoli, Vainqueur firmerà per il Galatasaray (3,5 milioni alla Roma, 2 a stagione a lui) e altro denaro verrà da ulteriori uscite, a partire dal portiere Skorupski che ha chiesto di andare via.