Ok il prezzo è giusto. Per liberare allenatore e ds ci vorrebbero un paio di milioni. Ma se la Roma sembra disposta a discuterne con lo Shakhtar per avere al più presto a Trigoria Paulo Fonseca, diversa sembra la posizione di Petrachi, che invece dovrà sbrigarsi la sua pratica da solo.
Dei 5 milioni richiesti dal presidente ucraino Akhmetov per liberare il suo allenatore (e marito della sua ufficio stampa), alla fine il prezzo (comunque salato) da pagare per la Roma potrebbe essere intorno al milione e mezzo di euro, magari scalando qualcosa dal contratto biennale (con opzione sul terzo) da offrire al tecnico. Ma non è quella di Fonseca la sola casella che deve andare al suo posto.
Detto che non esiste alcuna trattativa per portare altri dirigenti a Roma (ieri si era sparsa una voce di un presunto interessamento per il ds del Mainz Schröder, notizia falsa), che Petrachi stia già lavorando per la Roma non è più un mistero per nessuno, a maggior ragione dopo che lui stesso non fa nulla per nasconderlo.
L’altra sera non si è certo vergognato quando, di ritorno da Madrid con il Ceo Fienga dove sono state gettate le basi per il tesseramento di Paulo Fonseca, davanti ai telefonini spianati dei cronisti presenti si è soffermato a salutare il suo “nuovo” capo, pur evitando poi di rispondere alle domande che gli venivano rivolte. Delle due l’una: o è sicuro che la trattativa per la risoluzione del suo contratto sta comunque andando a buon fine, oppure gli piace scherzare col fuoco che non può dirsi certo amico, anche se per lungo tempo con il presidente del Torino Cairo è andato molto d’accordo. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco