Da una stagione a fasi alterne, a una in cui sta dimostrando tutto il suo valore: il dodicesimo capitolo del 2016 giallorosso è dedicato a Edin Dzeko.John Solano, tifoso giallorosso
: “Vista l’accoglienza che gli è stata riservata all’aeroporto e quello che aveva fatto sino a quel momento, è chiaro che molti siano rimasti delusi da quanto prodotto fino a gennaio di quest’anno. Ha sprecato molte occasioni, è vero. Quando un giocatore, indipendentemente dall’età o dalla storia, arriva in un paese e in un campionato nuovo, ci vogliono alcuni mesi, a volte una stagione intera, perché questi si abitui al posto: alla cultura, al tipo di calcio che si gioca, alla lingua, a tutto. Credo sia un po’ rimasto vittima di tutto questo”.
Wayne Girard, tifoso giallorosso: “Ero arrivato a pensare che Dzeko fosse scarso, che l’operazione fosse un fallimento”.
Alessandro Spartà, Roma TV: “Quando commentavo le partite non mi tornava qualcosa nel rendimento di Dzeko durante la sua prima stagione. Con l’arrivo di Luciano Spalletti ho immediatamente avuto la sensazione che Edin potesse far meglio. Ha trovato un grande allenatore che riesce a tirar fuori il massimo dai singoli. Non ci scordiamo che il nostro allenatore riuscì a far giocare centravanti Taddei”.
John Solano: “A gennaio, quando i tifosi erano duri nei suoi confronti, cercavo di rimanere ottimista. Volevo che restasse alla Roma, anche se le persone dicevano “dobbiamo liberarci di lui, dobbiamo guardare avanti”. Io, però, volevo che andasse via: se si guarda alla sua carriera, c’è una differenza enorme tra le prime stagioni e quelle successive”.
Alessandro Spartà: “A Pinzolo un giorno ho visto il mister soffermarsi con Dzeko a lavorare per farlo calciare dall’altezza del dischetto con il sinistro. Questo fu un dettaglio che mi impressionò molto, vedere l’allenatore che si impegna un grande bomber nell’esecuzione di un esercizio di tecnica non è una cosa comune”.
Tommaso Guccione, tifoso giallorosso: “Edin l’anno scorso non era tranquillo, era evidente, ma io sono sempre stato fiducioso anche perché avevo letto che, a livello statistico, il bosniaco nella seconda stagione mediamente ha sempre fatto meglio della prima. Parliamo di un ragazzo con la testa a posto, secondo me è un leader dello spogliatoio e soprattutto è un grande lavoratore, come dimostrato lo scorso anno nel corso del quale, anche quando non giocava tanto, non si è mail lamentato e ha proseguito sempre ad allenarsi con impegno”.
“Quest’anno Dzeko si è rivelato decisivo e incisivo, un attaccante letale in area. Si nota che è cambiato il suo contributo non a livello realizzativo ma anche in termini di apporto alla squadra: oltre a segnare tanti gol, Edin fa un grande lavoro di sacrificio e di raccordo, quello che gli chiedeva Spalletti sin dall’anno prima. Tra tutte le reti realizzate, per me le più belle e le più importanti sono le due fatte al San Paolo contro il Napoli: gol belli e pesanti. Sono sicuro che continuerà a crescere”.
Luciano Spalletti: “Quest’anno lui ha dimostrato di essere più determinato sia in allenamento sia sul campo. Secondo me lui e Higuain si contenderanno lo scettro di bomber di questo campionato”.
John Solano: “La preparazione estiva sotto la guida di Spalletti gli è servita moltissimo e stiamo vedendo ora quello di cui è capace. Al momento è probabilmente l’attaccante più forte che ci sia in Italia e la società ha fatto davvero bene a trattenerlo. Sono contento che tutti, da Sabatini a Pallotta, abbiano voluto che Edin rimanesse perché questa scelta sta dando i suoi frutti”.