Nel penultimo appuntamento con l’analisi del 2016 giallorosso ci occupiamo della stagione in corso.Luciano Spalletti, allenatore AS Roma
: “Dal mio arrivo in panchina, nell’anno solare abbiamo raggiunto 84 punti con la Roma, su 38 partite, più di tante squadre in Europa. Sono numeri, ovviamente, ma contano e sono utili a confrontarci con le grandi. È stato un anno emozionante perché abbiamo vinto tante partite”.
Umberto Gandini, amministratore delegato AS Roma: “Il club sta facendo il suo. Il suo compito è quello di essere il più possibile competitivo nello scenario italiano ed europeo. Io posso solo lodare il lavoro svolto da Spalletti e dallo staff e dai giocatori, che stanno dimostrando di capire bene il loro compito e l’opportunità che hanno nelle loro mani, stanno dando una grande prova di maturità in questa stagione. Penso che ci sia un ottimo gruppo di giocatori, insieme a Totti e De Rossi. Abbiamo calciatori importanti come Nainggolan e Manolas, assieme ai arrivati Fazio e Perotti che provengono da esperienze diverse ma che capiscono benissimo cosa voglia dire giocare per la Roma. Tutti stanno lavorando molto intensamente per creare una squadra molto unita, una squadra che capisce il proprio compito: essere competitivi fino alla fine. Siamo seriamente in corsa per lo Scudetto e sono sicuro che ce la giocheremo fino alla fine”.
Kevin Strootman, centrocampista AS Roma: “Stiamo facendo bene, ma non benissimo: potevamo fare sicuramente meglio. Abbiamo perso troppi punti fuori casa”.
Antonio Rudiger, difensore AS Roma: “L’ultimo derby è stato diverso da quello di aprile, soprattutto per il fatto che si incontravano la seconda e la terza forza del campionato e anche perché c’erano più tifosi, È stata una partita dura, molto combattuta. La cosa importante era vincere. Non solo per noi, ma per la nostra gente, perché il derby è tutto per loro. Abbiamo vinto e questo è quello che conta, nient’altro”.
“Quando Kevin ha segnato quel gol, abbiamo visto il vero Strootman. Abbiamo visto la sua faccia quando ha detto a Edin di andare via, perché era certo di segnare. È stato bellissimo. Ero davvero contento per lui perché questo ragazzo ha dovuto sottoporsi a una riabilitazione molto dura e sono contento che la sua giocata ci abbia consentito di vincere la partita perché la gara era molto equilibrata”.
“Ero contento per lui, per la squadra, per la nostra gente. È stato bellissimo andare tra la folla e festeggiare con i nostri tifosi: pazzesco. C’era talmente tanto rumore che non riuscivo a sentire la mia voce. Così deve essere. Abbiamo davvero bisogno dei nostri sostenitori. Il calcio non è nulla senza i tifosi e abbiamo bisogno di tutti loro. Con loro, siamo più forti”.
Lorenzo Grossi, calciatore AS Roma Primavera: “Quando Strootman ha segnato al Derby e ha portato in vantaggio la Roma è stato un momento fantastico”.
Kevin Strootman: “Ora ho capito cosa vuol dire segnare e vincere un Derby. I tifosi ancora mi fermano per strada. Dopo quello che ho passato con i mio infortunio è ancora più bello. Sono voluto andare a festeggiare sotto i nostri sostenitori dopo aver messo in rete la palla dell’1-0, volevo stare accanto a loro perché loro mi hanno aiutato e sostenuto sempre, anche quando non giocavo”.
Jim Pallotta, Presidente AS Roma: “Sarò sincero: vorrei essere primo. Credo che all’inizio abbiamo buttato via troppi punti. Punti che avremmo invece dovuto conquistare. Ne sono convinto guardando alle partite prima di Natale: abbiamo vinto nettamente contro Lazio, Milan e Chievo e credo che dopo i primi 10-15 minuti della gara contro la Juventus, abbiamo giocato alla pari se non meglio dei bianconeri”.
“Credo che se qualche situazione fosse andata a nostro vantaggio sarebbe stata una partita diversa. Se avessimo conquistato i tre punti la corsa Scudetto sarebbe stata più avvincente”.
Wayne Girard, tifoso giallorosso: “Credo che i punti fermi della squadra abbiano fato bene finora, assicurando stabilità. Tuttavia, sembra che soffriamo di doppia personalità. Una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde. C’è da dire che siamo anche stati sfortunati in materia di infortuni. Abbiamo perso Florenzi, Bruno Peres è stato fuori proprio quando stava entrando in condizione. Salah si è infortunato. Totti aveva la febbre contro la Juventus. Mario Rui si è rotto il crociato. Era come se qualcosa stesse tramando contro di noi. Sono problematiche difficili da superare”.
Mauro Baldissoni, direttore generale AS Roma: “Ovviamente ci piacerebbe essere in testa alla classifica, ma è bello essere al secondo posto: stiamo dimostrando di essere competitivi anche in questa stagione. Abbiamo lasciato per strada alcuni punti che naturalmente non volevamo perdere, in particolare contro squadre che non sono al nostro livello. Contro la Juventus è arrivata una sconfitta e non fa mai piacere perdere contro la principale rivale, ma giocavamo anche in casa loro: è un qualcosa che in fin dei conti può succedere. Ripeto: i rimpianti dovrebbero essere per i due punti persi contro squadre minori, cosa che speriamo non accada nella seconda parte di stagione in modo da poter competere per il titolo con la Juventus e con il Napoli, squadra che siamo riusciti a sconfiggere fuori casa e che affronteremo all’Olimpico al ritorno”.
John Solano, tifoso giallorosso: “Purtroppo, credo che ci sia prima la Juve e poi tutti gli altri, ancora una volta. Hanno risorse che gli altri club non hanno, compresi Roma, Napoli e Milan. Avere lo stadio di proprietà li mette davanti a tutti e non c’è molto da fare, almeno fino a quando anche le altre società non si doteranno di uno stadio proprio. Tuttavia, credo che ci possa essere una lotta Scudetto. Penso che alla fine vincerà la Juve ma la Roma e il Napoli possono provare a tenere il ritmo”.
“La Juve ha dimostrato di avere dei momenti in cui perde la concentrazione, come contro il Genoa, ma la Roma deve restare sempre sul pezzo. Non possiamo pareggiare contro le squadre piccole e perdere punti in questa maniera, come abbiamo visto in questo periodo nelle ultime due stagioni. La Roma inizia sempre forte, tiene il ritmo della Juve e poi in inverno o in primavera alza il piede dall’acceleratore. Non possiamo permettercelo”.
Wayne Girard: “A pieno organico sono convinto che la Roma sia la squadra più forte del campionato. Lo penso ancora di più dopo aver visto il secondo tempo contro la Juventus. Abbiamo giocato molto meglio rispetto a quanto non abbiano fatto i bianconeri nella prima metà di gara. E farlo allo Juventus Stadium non è da tutti”.
Jim Pallotta: “Non siamo lontani. Parte del gap è dovuto al fatto che Spalletti è qui solamente da un anno e che la Juventus ha dimostrato molta stabilità in termini di giocatori, strategia, tattica e mentalità. Ci vuole tempo per costruire una squadra e penso che Luciano abbia fatto un ottimo lavoro”.
“L’aspetto mentale del gioco non si può ridurre a un anno o a sei mesi. Devi pensare che “Siamo la Roma e saremo l’avversario più duro da affrontare. Possiamo vincere o perdere, ma possiamo giocarcela con tutti”. Credo che la Juventus abbia questa mentalità e questa stabilità da anni. E noi puntiamo a questo. Abbiamo una serie di operazioni sportive e commerciali che vanno in questa direzione ed è anche arrivato un nuovo CEO. L’ambito sportivo è estremamente importante e credo che le persone rimarranno colpite in positivo da quello che stiamo facendo”.
Umberto Gandini: “Abbiamo una rosa molto equilibrata anche se in un mondo perfetto potremmo avere un paio di centrocampisti in più. Le caratteristiche dei nostri giocatori permettono loro di giocare in ruoli diversi. Nella pallavolo li chiamerebbero “giocatori universali”, che possono stare in tre o quattro posizioni diverse. Spalletti è sempre stato bravo al riguardo: dal punto di vista tattico legge le partite molto bene e sa esattamente come schierare la sua squadra. Un aspetto molto importante visto in tempi recenti nelle partite contro la Lazio e il Milan è che la squadra ha dovuto far fronte all’assenza di giocatori importanti: Salah, Bruno Peres, Florenzi. Il sistema attuale e il posizionamento dei giocatori che sono riusciti a seguire il copione dell’allenatore ci permettono di studiare e controllare la partita in un certo modo nel primo tempo e di avere l’istinto del killer nella ripresa, in cui infatti abbiamo vinto entrambe le partite. È un punto molto importante e dimostra che l’allenatore ha un piano ben definito ed è anche in grado di leggere gli sviluppi della partita e adattare la nostra strategia ai fattori variabili del campo”.
Darcy Norman, Director of Performance AS Roma: “Abbiamo avuto molti infortuni nel 2016, quindi ti chiedi, da cosa sono causati? È solo sfortuna? Una delle cose più difficili, quando si parla di prevenzione, è che i ragazzi quando decidono di giocare a calcio pensano che non si infortuneranno mai. A volte ci vuole la riabilitazione perché capiscano e imparino perché si sono infortunati. In questo modo sono più coscienti e fanno tesoro di insegnamenti che risulteranno poi utili nel prosieguo della carriera”.
“Molti dei nostri infortunati sono riusciti a rientrare prima dei tempi previsti. Questo la dice lunga sulla diligenza e il lavoro dell’intero staff. Lo vedo da diversi punti di vista. Statisticamente, abbiamo avuto infortuni al crociato che di solito si hanno in cinque anni: credo che la media sia 1,2 e noi ne abbiamo avuti 6”.
Kevin Strootman: “In casa il cammino è stato impressionante, ma fuori abbiamo sbagliato tante cose e si vede, perché in classifica siamo dietro alla Juve. La responsabilità è tutta nostra: dobbiamo migliorare tante cose perché vogliamo vincere”.
Mauro Baldissoni: “A mio avviso siamo migliorati molto negli ultimi anni. Si vede dai risultati. Quando una nuova proprietà subentra, all’inizio è sempre una specie di work in progress. La Roma ha concluso il primo campionato al settimo posto e l’anno successivo al sesto. Poi per due volte siamo arrivati secondi e in seguito terzi ma a soli due punti dalla seconda. Ora siamo al secondo posto. Direi quindi che siamo cresciuti parecchio e che gli ultimi passi da compiere siano sul piano della mentalità e della fiducia: bisogna essere sicuri di potercela fare. Naturalmente quest’annovedo dei miglioramenti perché ci siamo confermati competitivi. Grazie ai risultati della seconda parte della scorsa stagione la squadra ha acquisito la giusta fiducia per poter giocare per il titolo. La partita di ieri lo ha dimostrato, visto che abbiamo giocato allo stesso livello della Juventus: abbiamo tirato più volte in porta di loro, abbiamo avuto più del 60% di possesso palla, che è una cosa rara a Torino contro la Juventus. Penso che sia un messaggio importante per i nostri giocatori. Devono credere che possono competere ad armi pari”.
“In termini di risultati, punti fatti, gol segnati e performance nell’anno solare 2016, siamo andati benissimo. Quando fai così bene, getti le basi per guadagnare maggiore fiducia e per fare meglio. Questo è ciò che speriamo”.
Alessandro Spartà, Roma TV: “Ho grande fiducia in Luciano Spalletti, è il nostro valore aggiunto. Quando era allo Zenit mi ci sentivo e gli continuavo a dire che secondo me lui era stato il miglior allenatore della storia della Roma. Ora che è tornato mi ha dato la conferma che come uomo di campo è il numero uno. Penso che la Roma con lui possa far bene e costruire un grande futuro”.
Luciano Spalletti: “È stato un anno emozionante perché abbiamo vinto tante partite. La Sud non è stata con noi, ma festeggiare con il cuore della città è grandioso, quando il cuore dei nostri sportivi batte fa un rumore forte”.