Siamo all’ottava puntata della rassegna del 2016 giallorosso: parliamo dell’abbraccio con i tifosi nei tour estivi dell’AS Roma. Mauro Baldissoni, Direttore Generale AS Roma
: “Ogni anno viaggiamo per stare sempre più vicino ai tifosi: vogliamo portare la squadra in nuovi luoghi e nuovi mercati. A maggio, quando abbiamo disputato un’amichevole negli Emirati Arabi, ci siamo anche allenati in campo in cui recentemente abbiamo avviato una nostra Academy a Dubai. Un passo importante sia per avviare un programma base di scuola calcio, sia per aumentare la visibilità del marchio: ci presentiamo a quei mercati che stanno dimostrando di essere molto appassionati e interessati al nostro Club. Desideriamo ringraziare i tifosi per il loro supporto e un modo per farlo è portare la squadra nei luoghi in cui vivono.”
Johnny Palomba, Roma TV: “Rispetto a tutte le altre trasferte negli Emirati Arabi ho notato un’aria molto più rilassata, ovviamente. È stato un modo per vedere i giocatori in maniera diversa dal solito. È stato incredibile notare quanto la Roma sia conosciuta al di fuori dall’Italia e di quanto Totti sia noto all’estero. A Dubai, però, la vera e propria star era Momo Salah, non poteva fare un passo senza un gruppo di fan che lo circondasse. La gente gli passava i bambini in braccio per fare delle foto. Ho visto assieme al mio collega Simone Conte la partita a bordocampo, cosa che non ci capita mai, dietro la porta. C’era un caldo incredibile e un tifo assordante dei tifosi della squadra avversaria”.
Marco Paonessa, Roma TV: “Ero già stato in America con la Roma di Rudi Garcia e le tappe furono molto simili. Quest’anno ho notato tanta differenza nella partecipazione del pubblico, soprattutto durante gli allenamenti: il numero di tifosi cresceva di giorno in giorno. Un momento molto bello: ho realizzato l’importanza che la Roma ora ha oltreoceano”.
“L’unica nota negativa di quei giorni è arrivata con l’infortunio di Mario Rui, che ora fortunatamente è tornato”.
Tommaso Guccione, tifoso giallorosso: “Quella di Boston è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Quando la Roma si trovata in Tour in Nord America, io ero ospite qualche settimana in Massachusetts da alcuni parenti e ne approfittavo per seguire un corso estivo, ma, nonostante non avessi chi mi accompagnasse, ho deciso di non perdere l’occasione per vedere dal vivo i miei giocatori. Così sono partito alle 8 di mattina con un treno che mi ja portato a Boston, poi un paio di linee di metro e alla fine ecco incampi di Harvard dove la squadra di Spalletti si doveva allenare. A dir la verità, quel giorno quando sono arrivato al campo non c’era nessuno, visto che l’allenamento era stato spostato al pomeriggio e allora, sapendo che la squadra era lì vicino in hotel, ho raggiunto a piedi l’albergo. Era poco prima di pranzo e, grazie ad una famiglia di americani, sono riuscito ad entrare nella lobby e a conoscere un po’ di persone dello staff media e a scattare qualche foto con i giocatori e con il presidente Pallotta”.
“Io ero già contentissimo, ma poi, quando la squadra è andata a pranzo, ero fuori dalla struttura vetrata dell’albergo e mi sono avvicinato per vedere meglio i giocatori che entravano nella sala per mangiare e, proprio in quel momento, è successa una cosa che non scorderò mai. Il presidente Pallotta mi ha fatto cenno di entrare nella sala da pranzo della squadra a mangiare con tutti! Io all’inizio non credevo che stesse parlando davvero con me, ma invece il fortunato ero proprio io: che emozione!”
Jim Pallotta, Presidente AS Roma: “Senza tifosi, non esiste la squadra. Ho sempre pensato in maniera inclusiva e ho sempre trascorso molto tempo a portare avanti opere di beneficenza negli Stati Uniti attraverso programmi dedicati ai bambini – come stiamo facendo qui con Roma Cares. Le reazioni e le emozioni dei bambini ti riportano a delle atmosfere simili a quelle del Natale”.
“Avere la possibilità chiedere, in qualità di proprietario, a a Francesco e Daniele “è possibile far pranzare questo bambino assieme a voi?” e sentire che rispondono “sì, certamente”, è una cosa impagabile. E quando vedi quel bambino mangiare, contento, perché sta vivendo il momento migliore della sua vita pensi che alla fine è questo il nostro obiettivo”.
Tommaso Guccione: “Mi sono seduto a mangiare anche con Pallotta e abbiamo fatto due chiacchiere su di me e sulla mia passione per la Roma. Prima mi avevano fatto sedere proprio in mezzo ai giocatori, vicino al Capitano e a tutti gli altri: i ragazzi mi hanno fatto stare davvero a mio agio, abbiamo scambiato due parole e hanno fatto qualche battuta perché mangiavo tanto! A fine pranzo Radja Nainggolan, forse perché aveva saputo che vivevo in Belgio nonostante fossi italiano, mi ha anche regalato anche la sua maglia: è salito in camera e me l’ha portata, con tanto di autografo e dedica. Fenomenale. Quello che ho notato in quei momenti è soprattutto stato il lato umano dei calciatori, che spesso sono presentati in maniera non corretta da molti mass media. Insomma, è stata l’ora più bella di sempre per me!”.
Mauro Baldissoni: “Vogliamo concedere alla gente che non può avere accesso alla squadra e ai giocatori l’opportunità di stare con loro”.
Marco Paonessa: “L’amichevole con il Liverpool è stata la più bella, l’evento più interessante che ha richiamato un grande pubblico. È sempre suggestivo giocare in un campo da baseball e ricordo con piacere la bella atmosfera al Busch Stadium di St. Louis. Per non parlare dell’incontro Totti-Drogba a Montreal, vedere due campioni simili che si scambiano la maglia non è una cosa che capita tutti i giorni”:
Jim Pallotta: “Stiamo semplicemente cercando di coinvolgere il più possibile i nostri tifosi e vedere che le barriere sono ancora lì è frustrante. Ma speriamo di poterle rimuovere al più presto”.
“Quelli che mi conoscono sanno che il nosto Club mette il tifoso al centro di tutto. Vogliamo sapere quello che pensano i nostri sostenitori e per questo motivo abbiamo costruito un sito web che consenta il crowdsourcing e la produzione di contenuti da parte dei tifosi stessi. Inoltre, lanciamo una serie di chat sia su Facebook che su Twitter e, anzi, credo dovremmo farlo di più. Quando abbiamo deciso di aggiungere una nuova lingua al nostro sito ufficiale, poi, l’abbiamo fatta scegliere ai tifosi”.
“Credo che siamo appena all’inizio di quello che vogliamo effettivamente costruire e di quello che vogliamo fare assieme ai nostri tifosi. Passiamo molto tempo a studiare una serie di programmi che si riveleranno molto interessanti per gli appassionati giallorossi. Per noi questi sono tutti dettagli molto importanti”.
Tommaso Guccione: “A distanza di mesi, la sera vado a letto e penso “cavolo ho visto dal vivo Totti, De Rossi, la mia squadra del cuore e ho pranzato con loro!”. Per me è stata una cosa pazzesca, una emozione fortissima”.
“Quando dopo qualche settimana sono tornato a scuola in Belgio, ovviamente tutti avevano visto i video che erano stati postati sulla pagina Facebook della Roma e la foto sul sito ufficiale: per me è stato un momento un po’ di gloria. Ripeto, un giorno che non dimenticherò mai”.