Totti e De Rossi nel 2016 hanno raggiunto un grande traguardo: insieme contano infatti più di 1000 presenze in Serie A con la maglia della Roma. Riviviamo questo capitolo dell’anno giallorosso.Kevin Strootman, centrocampista AS Roma
: “Totti e De Rossi sono la Roma, senza loro Roma non esisterebbe”.
David Rossi, Roma Radio: “È difficile dire qualcosa su Totti e De Rossi, due calciatori sui quali tutto il mondo si è espresso”.
Tommaso Guccione, tifoso giallorosso: “Francesco e Daniele rappresentano, per me e per tutti i tifosi giallorossi, due simboli della Roma, due idoli di un calcio che sarà sempre più difficile trovare, ossia due bandiere che hanno deciso di legare la loro carriera ad una sola maglia, pur sapendo che, andando in altre piazze, avrebbero potuto vincere di più”.
Kevin Strootman: “Hanno fatto e hanno dato tutto per la Roma. Potevano tutti e due andare in altre realtà, nelle migliori squadre del mondo”.
Antonio Rudiger, difensore AS Roma: “È qualcosa di straordinario. Sono molto contento per entrambi perché sono nati e cresciuti qui. Se senti “Roma”, pensi subito a De Rossi e a Francesco Totti. Per me è un onore e un piacere condividere lo spogliatoio con loro, in particolare con Daniele perché ha sempre il posto vicino al mio”.
David Rossi: “A De Rossi qualche anno fa regalai la biografia di Roy Keane, sapevo quanto lo stimasse e non a caso Daniele indossa la maglia numero 16 proprio come lui”.
Wayne Girard, tifoso giallorosso: “Sono un orgoglio per noi. Se sei un tifoso della Roma, non è come nelle altre squadre italiane, dove i giocatori vanno e vengono. Dove magari sono qui ora ma poi giocheranno nel Milan, nella Juventus e magari uno spezzone di carriera al Real Madrid. Loro sono i nostri pilastri, i nostri punti fermi. Poter contare su questi giocatori ci fa quasi sentire superiori alle altre squadre in Italia. Questo è il nostro club e va oltre la città: questa è la Roma”.
Antonio Rudiger: “A volte, quando li guardo, mi viene la pelle d’oca perché per me sono delle leggende. Certo, le leggende ci sono anche in Germania ma quei due…sono di un altro livello”.
David Rossi: “Nel 1998 ho avuto la fortuna di conoscere Francesco Totti e nel 2000 scrivevo il suo diario all’Europeo. Si lamentava perché sulla Playstation non c’era la possibilità di fare il cucchiaio dal dischetto. Ero lì, ad Amsterdam: osservai una scena che mi è rimasta ancora impressa. Totti partì dal centrocampo e disse una cosa a Maldini, che si girò e fece un gesto con la mano come a dire “questo è matto”. Gli aveva detto la celebre frase “mo je faccio er cucchiaio”, titolo di un libro che scrissi con lui per beneficenza, nel 2006”.
Tommaso Guccione: “Quando sin da piccolo mi chiedevano che maglia avrei voluto o quale giocatore sarei voluto diventare, la mia risposta è sempre stata la stessa: o Totti o De Rossi. Questo perché loro sono un esempio per tutti i tifosi della Roma essendo loro due rimasti sempre attaccati alla maglia del cuore. Avendo loro giocato così tante gare in giallorosso, sono ormai per me due personaggi per sempre legati alla mia infanzia. Non potrò mai dimenticarli infatti, anche quando sarò molto più grande: mi ritengo fortunato ad averli vissuti nel pieno della loro attività, per me Totti e De Rossi sono un vanto da mostrare alle altre tifoserie”.
Kevin Strootman: “Anche in Olanda quando dici Roma tutti pensano a Totti e De Rossi“.
Antonio Rudiger: “Antonio Rudiger: “Quando ero piccolo, la gente parlava sempre di loro. Li “usavamo” giocando alla PlayStation. Tutti li ammiravano. Hanno carisma e un’aura speciale che li circonda”.
Wayne Girard: “C’è qualcosa in questo club, nei tifosi, persino nel cibo, nella cultura, nello stile di vita e nelle famiglie che tengono qui questi ragazzi. De Rossi e Totti sono il simbolo di tutto questo, ne sono il monumento. Per me che ho radici nell’Italia meridionale, è un orgoglio aver avuto e avere questo tipo di modelli, per quello che hanno mostrato al resto del mondo. Hanno dimostrato cosa significhi essere veri”.
David Rossi: “Sono due ragazzi romani, semplici, l’espressione della nostra città. Nel loro ruolo hanno pochi eguali. Totti è il calciatore italiano più forte del dopoguerra. Daniele è un centrocampista straordinario, sottovalutato nella seconda parte della sua carriera quando è diventato il numero uno nella lettura tattica delle azioni e nel posizionamento in campo”.
Tommaso Guccione: “L’unica pecca è che proprio in quella gara contro il Palermo in cui loro hanno raggiunto questo traguardo delle 1000 gare in giallorosso non c’era la Curva Sud a festeggiarli”.
Kevin Strootman: “È sempre un onore stare in campo con loro, aiutano tutti, giovani e compagni. Per noi è sempre importanti averli in campo, sia in allenamento sia in partita. Sono fenomeni e idoli per tutti i giocatori”.
Antonio Rudiger: “Se avrò figli, racconterò loro che ho giocato con questi due grandissimi giocatori e queste due grandissime persone”.