Archiviato con successo Kluivert (ieri la firma) e continuando a monitorare a fari spenti sia quanto accade per Ziyech (prossimo obiettivo: è lui il sostituto del partente Nainggolan), Fernandes (svincolatosi dallo Sporting Lisbona) e Berardi, Monchi in questa seconda metà del mese si concederà una piccola pausa in entrata, dedicandosi alle cessioni. Alla Roma serve rientrare di una plusvalenza di una quindicina di milioni entro il 30 giugno. L’ideale sarebbe liberarsi degli elementi della rosa non considerati fondamentali. Ma è il mercato a dettare la linea da seguire e se dopo Peres (tornato al Torino), i vari Defrel (Atalanta, Sampdoria e Fiorentina), Skorupski (Sampdoria, Fiorentina), Gerson (Besiktas), El Shaarawy (Beijing e Fiorentina), Verde (sondaggio del Porto), Tumminello (Atalanta) e Juan Jesus (Marsiglia e Torino) hanno delle offerte, al momento non sono ritenute così vantaggiose per dare il via libera alla loro partenza.
Inutile girarci intorno. I calciatori più richiesti, per ora, rimangono Alisson e Nainggolan. Il brasiliano ieri s’è reso conto di aver accelerato un po’ troppo a livello di dichiarazioni. E così, nel giro di un paio di giorni, è passato da un temerario «preferirei che tutto si decidesse prima dell’inizio del Mondiale» ad un più conciliante «il mio procuratore sta toccando tutte le questioni insieme alla Roma. Verrà deciso il meglio per me e per il club, indipendentemente dal fatto che io rimanga o no». Al netto delle ondivaghe dichiarazioni del portiere, una cosa è certa: l’ex Internacional (si) lascia aperta la porta per l’addio. Singolare per uno come lui che in stagione con la Roma l’ha invece chiusa 23 volte tra campionato e Champions e anche con la Seleçao è imbattuto da 484 minuti.
Proprio questi numeri gli permettono di rimanere alla finestra, aspettando le mosse dei club a lui interessati. Che al momento sono il Liverpool e Real Madrid. Dipendesse esclusivamente dal ragazzo di Novo Hamburgo non ci sarebbero dubbi a favore dei Blancos. Tuttavia nelle ultime ore è il Liverpool ad aver accelerato con l’agente del brasiliano. E la Roma? Aspetta. Quello che doveva fare, Monchi lo ha fatto proponendo ad Alisson un rinnovo da 3,5 milioni più i diritti d’immagine. Il brasiliano ha preferito prendere tempo, non fornendo una risposta. Tradotto: aspetta altro. O meglio: attende il Real che ieri ha annunciato il nuovo tecnico Lopetegui. Chi può fa saltare il banco è Klopp.
Il Liverpool ha già dimostrato con l’acquisto di Van Dijk (costato 75 milioni di sterline, oltre 84 milioni di euro) di non aver paura di spendere e il Real, per ora, non intende andare oltre i 60 milioni (rispetto agli 80 chiesti dalla Roma). Anche se poi, servirebbe il sì di Alisson, non così scontato. Un po’ perché il suo sogno è giocare a Madrid ma c’è anche il fatto, non secondario, che vorrebbe evitare antipatici paragoni dovendo militare nello stesso campionato di Ederson (suo rivale in nazionale: in Brasile è aperto il dibattito su chi merita di essere il titolare, ndc), giocando però in una squadra che ai nastri di partenza è inferiore rispetto al Manchester City di Guardiola. Forse è anche per questo motivo che il Chelsea, sempre alle prese con Courtois che non intende rinnovare, appare ora più defilato nonostante per due volte nelle scorse settimane un agente abbia incontrato il club londinese. La prima per conto del portiere, l’altra per la Roma.
CHOLO SU RADJA Altro tema caldo rimane Nainggolan. Che tuttavia vive un paradosso. Perché il club più interessato a lui rimane l’Inter (c’è l’ok del belga alla destinazione) che però, non può muoversi in entrata prima di luglio dovendo rientrare di almeno 45 milioni di plusvalenze entro il 30 di giugno. Ieri sono iniziate a circolare voci sull’Atletico Madrid interessato al belga. Opzione estera che a Trigoria si augurano.