Si è spento il sole di questo «derby», così sentito quando in campo scendevano le antagoniste della Juventus, che con l’arrivo di Ronaldo è diventata ancor più irraggiungibile in Italia e ha fatto il vuoto dietro di sé. Il Napoli si è dovuto rassegnare all’idea di non poter contendere lo scudetto alla superpotenza bianconera, che la Roma quest’anno vede col binocolo. Fino alla stagione scorsa erano loro due ad alternarsi alle spalle dei più forti, negli ultimi 5 anni le strade di giallorossi e partenopei erano allineate, coni primi appena un passo indietro: 399 punti contro 400 dal 2013/14 al 2017/18. Poi a Trigoria hanno perso la rotta e il margine è cresciuto, -14 è l’amaro verdetto. Oggi pomeriggio la Roma può provare ad accorciare le distanze, deve farlo per ridimensionare il fallimento e continuare a sperare nel quarto posto, con la consapevolezza che non dipende solo da lei (la sconfitta del Milan aiuta.
Il destino sembra aver orchestrato tutto per pareggiare i conti col Napoli, arrivato una volta quinto nel 2014/15, due volte terzo e altre due secondo, quasi tre, mentre la squadra giallorossa ha collezionato già tre secondi posti, due terzi e ad oggi è quinta in classifica. Ma il finale è ancora da scrivere e lo schema numerico perfetto può saltare se alla fine ci fosse l’auspicato sollievo Champions. Le ambizioni all’Olimpico dovrebbero costituire un fattore importante per la Roma, che deve rialzarsi e cercare di andare a prendersi quello che vuole: essere con continuità tra le grandi d’Europa. Dall’altra parte c’è un avversario che rischia di distrarsi pensando all’Arsenal, con Insigne grande assente della sfida nella capitale per una semplice contrattura all’adduttore che non gli dovrebbe impedire, invece, di giocare giovedì il quarto di finale. E un campionato diventato poco interessante lassù in vetta, col Napoli bloccato al secondo posto senza la possibilità di salire o scendere, a meno di clamorosi suicidi.
Ranieri spera di aver premuto i tasti giusti per preparare al meglio questo derby del Sole che sembra non avere più l’appeal dei bei tempi e la tiepida risposta del pubblico ne è la prova: 11 mila biglietti venduti a ieri, circa 35 mila spettatori totali. C’è tempo per riempire un po’ gli spalti, per far sì che i tifosi siano i primi alleati del tecnico-ultras nella rincorsa Champions. «La Roma mi è rimasta nel cuore», dice l’allenatore che siede sulla panchina opposta, uno scudetto in maglia giallorossa e la promessa non mantenuta di provare a vincerlo da tecnico qui, con Totti in campo. Ancelotti ha una storia in sospeso con la Roma e un conto aperto con Ranieri, che non è mai riuscito a battere: 3 ko e 3 pareggi. Sono invece 32 i precedenti tra lui e i giallorossi: 11 vittorie, 12 pareggi, compreso l’1-1 di ottobre a Napoli, e 9 sconfitte. «Mi aspetto una gara gagliarda, i nostri avversari – ha sottolineato Carletto – sono stati messi sotto pressione e questo porterà grandi motivazioni. Vediamo se saremo in grado di aumentargli la preoccupazione… Loro lottano, noi vogliamo consolidare il 2° posto e arrivare alla sfida con l’Arsenal nelle condizioni migliori». Il Napoli non vuole distrazioni, la Roma non ha più alibi.