Se due indizi non sono ancora una prova, tre sì. Eccome se lo sono. Ed allora la sfida di Udine sarà molto importante anche per questo, per capire se la svolta tattica di Di Francesco (virata dal 4-3-3 al 4-2-3-1) sarà definitiva o meno. Per sua stessa ammissione, il tecnico ha scelto di cambiare modulo a Verona «per cercare di smuovere qualcosa nella testa dei miei», confermandolo poi in casa contro il Benevento «per necessità, viste le tante assenze che avevamo». Adesso, ad Udine, il tecnico della Roma torna ad avere tutti gli effettivi a disposizione (eccezion fatta per l’olandese Karsdorp) ed allora si capirà se le vittorie colte contro Verona e Benevento lo hanno convinto della bontà della scelta o meno. Una conferma, insomma. Che se dovesse arrivare, sarà anche per far sentire un po’ meno solo Edin Dzeko e permettergli di avere un giocatore più vicino con cui dialogare e fraseggiare. Le opzioni a disposizione di Di Francesco come trequartista sono tre: Nainggolan, Defrel e Schick, considerando che l’esperimento Perotti è stato bocciato sul nascere proprio domenica scorsa, nel primo tempo con il Benevento.
CON RADJA – Nainggolan è sicuramente la scelta più logica e anche quella più affidabile tra le tre a disposizione del tecnico giallorosso. Perché in quella posizione il centrocampista belga aveva trovato il suo eldorado nell’anno e mezzo in cui Luciano Spalletti è tornato ad allenare la Roma, segnando anche la bellezza di ben 14 gol. E perché il Ninja ha forza fisica ed atletica per andare dentro come incursore nella fase offensiva e saltare addosso ai portatori di palla avversari in quella difensiva. Niente di più facile che, se Di Francesco a Udine decida davvero di confermare il 4-2-3-1, possa essere lui l’uomo prescelto come trequartista. Che, tra l’altro, l’ha già fatto nella felice trasferta di Verona.
CON GREGOIRE – L’alternativa, invece, potrebbe essere offerta da Gregoire Defrel, nel caso in cui Di Francesco decida invece di schierare Nainggolan in mediana. Defrel quel ruolo lo ha già fatto a volte con il Sassuolo (e molto bene proprio contro la Roma) e anche nel secondo tempo contro il Benevento, quando piazzandosi alle spalle di Dzeko ha trovato il modo di rendersi pericoloso. E anche utile. È chiaro che Defrel sarebbe un trequartista diverso rispetto a Nainggolan, maggiormente capace di dare equilibrio tra le linee anche grazie ai suoi ripiegamenti difensivi ed alla sua capacità di sacrificio.
CON PATRIK – E poi c’è l’opzione per il futuro, far giocare Schick come sottopunta, alle spalle di Dzeko. Un’opzione prettamente offensiva, perché di fatto vorrebbe dire in fase offensiva giocare con il 4-2-4, con Schick che si andrebbe ad affiancare al bosniaco, creando così la coppia di centravanti. Non è un’opzione da scartare, però, non fosse altro perché il 4-2-4 la Roma lo ha già fatto, anche se in situazioni di emergenza.