William Bianda è arrivato in giallorosso con le stimmate del predestinato, anche se con un’esperienza ovviamente relativa, visto che nel Lens – tra «Ligue 2» e Coppa di Francia – ha giocato solo 7 partite. Ma il d.s. Monchi ci crede, tant’è che su di lui ha detto: «È un ragazzo di prospettiva, ma è il profilo di calciatore che mi piace prendere. Si allenerà con la prima squadra e penso che crescerà».
Inutile nascondere che il club giallorosso spera che Bianda ripercorra le orme di Marquinhos, giunto a Roma a 18 anni e, dopo una stagione ottima, migrato riccamente al Psg. Una cosa è certa: a Bianda la personalità non manca, visto che – cresciuto a Suresnes, una non agevole periferia parigina – si è dovuto districare presto in un ambiente difficile, scegliendo il calcio anche come mezzo di riscatto sociale. (…) Ovvio che la crescita nel Lens abbia portato molti ad associarlo a Varane, stella del Real Madrid, ma per lui è corretto il paragone anche con Umtiti del Barcellona, anche se i piedi di Bianda paiono assai migliori. In ogni caso, l’arrivo alla Roma (è costato circa 4 milioni e, dopo le visite mediche, firmerà un quinquennale) per lui è un momento decisivo della carriera. Non a caso ha detto: «Sono felice di essere qui. Sto coronando un sogno»