A un girone di distanza si cercano conferme. Da Bologna al Bologna in casa, sono diversi molti dei protagonisti, mentre continuano a essere altalenanti i risultati. Dopo sei mesi, già in condizioni normali non sarebbe in assoluto una buona notizia. Ma anche per una squadra lontana dalla normalità come la Roma di quest’anno, non avere ancora certezze appare quantomeno interlocutorio. Eppure tutto va contestualizzato e le ultime settimane – dalla disfatta fiorentina in poi – hanno mostrato una squadra differente. E ci mancherebbe altro.
Le partite contro Milan (soprattutto) e Chievo sono state affrontate con la giusta intensità, senza mai far venire meno la voglia di conquistare i tre punti. E la seguente sfida europea con il Porto ha costituito un ulteriore tassello verso la risalita, anche se in Champions la Roma durante la gestione Di Francesco difficilmente ha sbagliato approccio alle gare. Le maggiori indicazioni in vista del match che questa sera opporrà ai giallorossi la formazione di Mihajlovic arrivano dalle ultime due giornate di campionato, quando anche il tallone d’Achille è sembrato arginato: la squadra subisce molto meno rispetto alle settimane precedenti.
Che sia frutto del cambio di modulo o di un baricentro visibilmente più basso: «È la capacità di farlo abbassare in base all’avversario che si ha di fronte – il parere del tecnico romanista alla vigilia – La cosa più importante è rimanere compatti con le linee sia a centrocampo sia in attacco, tutto è giusto quando le partite si affrontano con la mentalità giusta e difendendo tutti insieme da squadra».
De Rossi supera Baggio (…)
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