Elegantissimo, in giacca e cravatta, James Pallotta si allontana dalla Redbull Arena a passo svelto subito dopo la partita. Con lui c’è il braccio destro Franco Baldini, con il quale era anche arrivato allo stadio, a testimonianza di un sodalizio sempre più intenso. «Sono contento di quello che ho visto – racconta – e Cengiz è veramente bravo. Ha un piede meraviglioso». Un acquisto caro, un caro ragazzo. Analisi condivisa anche dagli avversari. Harry Kane, dopo aver litigato con Manolas e Strootman per il gioco duro, passa nella zona mista e rivela: «Questo giovane turco è fortissimo. Non lo conoscevo. Ma la Roma in generale è una squadra molto organizzata, difficile da battere perché come tutte le italiane sa difendersi. Io in Italia? Chi lo sa, mai dire mai».
IL TECNICO – Di Cengiz Ünder, già elogiato alla vigilia da Perotti, parla in toni entusiastici anche Eusebio Di Francesco, che però è giustamente cauto nelle valutazioni: «Quando lo abbiamo scelto, conoscevamo le qualità di Ünder. E’ un giocatore letale e lo ha dimostrato subito contro il Tottenham. Siamo contenti, però adesso stiamo calmi. Cengiz deve crescere ed è normale, dal momento che si allena da poco tempo con noi. Comunque conosciamo le sue potenzialità e le vogliamo sfruttare al meglio. E prenderemo un altro esterno destro, è quello che stiamo cercando di fare, perché la nostra idea è di creare coppie di giocatori importanti in ogni ruolo». E’ l’occasione per una puntualizzazione garbata rivolta all’opinione pubblica: «Anche a Roma bisogna crescere. Dobbiamo capire tutti che per raggiungere obiettivi importanti non si può soltanto ragionare sul valore dei titolari, ma anche sulle alternative. Altrimenti poi finiamo a lamentarci che in una rosa non ci sono le riserve giuste». In fondo la Roma di Spalletti è franata proprio per questa ragione, sul più bello, quando i titolarissimi avevano finito il carburante.