(PREMIUM) Grande Roma questa sera… “Sapevamo di poter soffrire per il sistema di gioco che hanno adottato. Siamo stati bravi a soffrire nel momento di necessità, le grandi squadre devono saperlo fare. Non deve finire qui, deve essere un punto di partenza”.
Si parlava di Roma come terza forza del girone… “Io non ho rivincite da prendermi, credo nel lavoro. Loro ci hanno messo un po’ a capire quello che chiedevo, stiamo raccogliendo i frutti. E’ un percorso che stiamo continuando non solo chi è in campo, ma anche chi si allena”.
Florenzi è uscito solo per stanchezza? “Florenzi mi ha chiesto il cambio, era morto. Viene da infortuni, giocare così tante partite non è facile. Ho rivisto il Florenzi dei vecchi tempi”.
El Shaarawy? “Un ragazzo che si allena come chiedo, non rimane isolato, ma viene dentro a giocare. Su due tagli ha fatto due gol, voglio questo dai miei esterni. Lo fa a desta e a sinistra, sono contento della sua crescita”.
C’è grande partecipazione al lavoro… “Condivido pienamente. Nel secondo gol, anche se c’è stato un piccolo errore, lui ha creduto nella palla. I miei esterni mi piace che vengano dentro a giocare, ci sono grandi vantaggi ed oggi l’hanno dimostrato”.
(ROMA TV) Vittoria ottenuta con cuore e carattere… “E qualità. Oltre la sofferenza, che fa parte del match sopratutto nel primo tempo, non ci siamo mai disuniti e abbiamo difeso con tutti gli effettivi. Questo spirito ci deve accompagnare per tutte le competizioni e così ci toglieremo delle soddisfazioni”.
Roma in testa… “Ci avevano visto fuori da tutto, il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero. Ora sta pagando, non solo il gruppo di stasera. Tengo a sottolineare che stanno giocando tutti quelli che l’anno scorso se la sono meritata sul campo con Spalletti. Ho voluto dare loro la grande chance di stasera, meritavano questa grande serata”.
C’è subito un compagno a rimediare a un eventuale errore di un altro… “Condivido, questo è quello che sto cercando di trasmettere. Nella difficoltà ci si aiuta, si gioca sempre insieme. Può succedere e succederà di dover soffrire, ma questa compattanza alla lunga paga. Loro potevano creare difficoltà sulla trequarti, noi inizialmente eravamo poco bravi a leggere le traiettorie, poi eccellenti specialmente nel secondo tempo, grande maturità della squadra”.
Cosa non ti è piaciuto oggi? C’è qualche episodio? “Oltre lo scetticismo, il lavoro paga. Vivo quest’esperienza con serenità puntando sulle mie competenze cercando di trasmettere le mie idee a chi sta dentro, importa più rispetto a chi sta fuori. Questo sta passando ora in maniera positiva e spero che continui. Trovo poche cose negative, nelle letture tra le linee non abbiamo fatto benissimo e potevamo essere più bravi ad accorciare. Loro hanno cambiato qualcosa in impostazione e inizialmente ci avevano creato problemi all’inizio, poi nel secondo tempo abbiamo preso le misure e mantenuto l’equilibrio”.
Le prestazione dei due esterni alti? “Se Buffon fa i complimenti a Higuain per quello che dà alla squadra in fase di non possesso figuriamoci se i miei esterni non possono farlo. Per diventare grandi bisogna essere bravi in entrambe le fasi, le loro pressioni permettono di leggere meglio le situazioni. Il lavoro loro è inevitabile per giocare come voglio io, anche se è dispendioso”.
Sei l’allenatore migliore della storia della Roma in Champions… “Una bella soddisfazione ma la strada è ancora lunga. Dobbiamo rimanere umili e lavorare tanto, se loro lavorano così e con consapevolezza possiamo toglierci grandissime soddisfazioni anche in Champions”.