«Mi ha folgorato, l’ho detto tante volte. Non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo». Come sempre, Daniele De Rossi non ha usato giri di parole per dire quello che pensa di Antonio Conte. Sarà perché è fatto così, perché questo è il suo stile. O, forse, perché anche Conte è uno di quelli diretti, che ti dicono le cose in faccia, senza peli sulla lingua. E forse si sono presi e si son piaciuti subito per questo, così tanto che quando l’attuale tecnico del Chelsea era alla guida dell’Italia decise di affidare parte delle sue fortune per Euro 2016 proprio a Daniele. Nonostante poi De Rossi non venisse da un momento super e nonostante qualche malalingua avesse già segnato il suo declino. «Conte mi chiamò e mi disse: “Se sei al cento per cento punto tutto su di te, altrimenti non ti convoco”. Amo le persone così, chi dice la verità. Tatticamente è un mostro, un animale da campo. Se un giorno dovessi fare l’allenatore prenderei molto da lui, da Spalletti e da Luis Enrique».
IL PERCORSO – Dopo quell’Europeo Rossi e Conte si ritroveranno per la prima volta domani, da avversari. L’occasione è Chelsea-Roma, con entrambi che non stanno attraversando certo il loro miglior momento. Conte perché il Chelsea funziona ad intermittenza, De Rossi perché ha un ginocchio che lo fa tribolare e viene da una gara negativa come quella con il Napoli. Insieme, però, in azzurro hanno fatto tante cose belle, tanto che nelle 9 partite fatte da Daniele con Conte c.t. sono arrivate 8 vittorie e un pareggio (oltre a tre gol personali). «L’esperienza all’Europeo è stata forte, Conte mi ha fatto tornare a credere di poter fare il calciatore in una certa maniera, di potermi allenare a ritmi bestiali – ha detto ancora il centrocampista giallorosso –. Oltre all’affetto mi è rimasta questa controprova qui. Perché con lui o ti ammazzi di lavoro e tieni certi ritmi o non vai avanti». E avanti vuole andare anche la Roma, seppur sa che fare risultato a Londra non sarà proprio la cosa più semplice del mondo.
VERSO LONDRA – Per riuscirci, Di Francesco domani a Londra affiderà la regia ancora a lui. Nonostante quella ciste meniscale che gli produce spesso una fastidiosa infiammazione e che ne limita inevitabilmente la qualità della prestazione. Tra l’altro, Di Francesco ieri davanti ha recuperato Stephan El Shaarawy, anche se è stata invece confermata la lesione di primo grado muscolo-fasciale dell’adduttore lungo di sinistra a Manolas, infortunio che terrà fuori il difensore greco per 3-4 settimane. Daniele invece stringerà i denti. Anche perché davanti a sé avrà proprio Conte. Che, tra l’altro, avrebbe potuto essere il suo tecnico pure nella Roma, visto che alla fine del 2015 a Trigoria provarono più volte a convincerlo ad accettare la panchina giallorossa, prima di essere invece costretti a virare in corsa su Spalletti. Stavolta, però, non ci sarà spazio per i sentimentalismi.