La diagnosi per Karsdorp è asciutta e spietata: «Lesione al bicipite femorale destro. Prognosi tra le tre e le quattro settimane». Un’altra coscia saltata, usurata, sfibrata. Un buco in basso a destra. Che poi è esattamente il problema con cui adesso si ritrova a che fare Ranieri: un buco in basso a destra, nella sua formazione. Perché al momento nella rosa della Roma non c’è nessuno specialista del ruolo di terzino abile e arruolabile per sabato. Fuori causa il titolare, Florenzi, per una lesione al polpaccio (dal 21 marzo, era in nazionale), ko la riserva sabato a Genova, out persino il jolly Santon (nella partita precedente, con la Fiorentina: ancora il bicipite femorale). In neanche venti giorni sono saltati in tre. Il più vicino al recupero al momento è Florenzi. Il medico sociale Causarano e lo staff dei fisioterapisti stanno provando in ogni modo a restituirlo al campo per rimetterlo a disposizione di Ranieri per la partita di sabato con l’Udinese.
Ai bianconeri il vicecapitano della Roma è legato anche per una serie di piacevoli ricordi. Di tradizioni positive, innanzitutto: c’è un’impressionante serie di vittorie consecutive nelle sfide da lui giocate con la maglia della Roma, a parte la prima (sconfitta in casa il 28 ottobre 2012) e l’ultima, l’1-0 del girone d’andata, nella quale lui peraltro è rimasto in panchina; in mezzo ci sono dieci vittorie consecutive (due senza di lui, nel 2016-2017, per via dell’infortunio al crociato). Contro l’Udinese, ma al Friuli, oggi Dacia Arena, ha giocato la sua prima partita da titolare con la fascia da capitano al braccio, 28 ottobre 2015. E sempre lì ha segnato un gran gol su suggerimento di Pjanic: tocco al volo sul controllo per scavalcare Felipe e altra pennellata di esterno destro per anticipare l’intervento di Danilo e battere Karnezis, con Spalletti ad esultare in panchina. (…)
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco