(PREMIUM) Dzeko? “Stasera non gli si può dire niente, sono tutti risaliti sul carro, poi appena sbaglia un tiro subito a dargli contro. Noi stiamo facendo un grande campionato, la Juventus lo sta facendo e noi abbiamo l’obbligo di provarci fino in fondo, c’è questo periodo che si può entrare in confusione perché ci sono diverse partite, abbiamo visto nel Super Bowl cosa è successo, dobbiamo crederci”.
Differenze Mandzukic, Mertens e Nainggolan? “Il discorso diventa sempre quello di trovare una quadratura. Se a Mandzukic dici che può giocare con altri campioni, è uno stimolo per lui giocare da un’altra parte. Mertens sta segnando e al gol si dà risalto, Nainggolan gli manca un po’ di tecnica ma sta migliorando, lui ce l’ha l’ultimo passaggio entro le possibilità, poi qualche volta se la piglia comoda e cerca quell’obiettivo lì, poi diventa l’uomo in più della squadra. Ho esultato perché non si è mai tranquilli e mi sono liberato perché oggi era fondamentale vincere, si sa che poi quando ti ci fanno il buchettino può diventare difficile reggere la pressione. Aver reagito così fa vedeer che la squadra è tosta, abbiamo fatto una partita di carattere, Manolas ed Emerson sono stati aggressivi e dietro non abbiamo concesso niente, abbiamo vinto la partita anche dal punto di vista fisico”.
La rimonta? “Dobbiamo fare le cose in maniera corretta, dobbiamo ci alleneremo la mattina e faremo i complimenti alla squadra, siamo stati determinati e poi andremo a giocare per essere uguali a stasera”.
Resta? “Si è già parlato di questa cosa qui e si è detto il discorso finale, si rimane così. Contano i calciatori per vincere le partite, conta fare i contratti a De Rossi o a Totti, il suo contratto ve lo puppate voi, lui per me deve fare quello che a lui fa piacere. Gente come Manolas, come Strootman, loro contano”.
(SKY) Cosa ha reso facile la gara? “L’atteggiamento della squadra. Dopo i primi 20′ siamo andati a pressare alto rischiando anche qualche cosa perché poi la Fiorentina è una squadra forte, che palleggia bene, però fisicamente gli siamo passati sopra. All’inizio ci hanno liberato dalla tecnica creandoci dei problemi. Nel secondo tempo molto bene perché la squadra ha accettato i duelli vincendone molti e rimanendo lucida per andare a fare male”.
De Rossi rinnova? “Io penso di si, non ho parlato con la società. Secondo me possono parlarne con me ma hanno altri numeri da rispettare. Ci sono dei contratti che vanno discussi ma la società lo farà con i tempi giusti. De Rossi incarna lo spirito romanista, è esperto e maturo, può sempre far comodo alla Roma”.
Massara ti attende fino a giugno? “Del mio contratto se ne riparla alla fine. L’importante sono i calciatori, bisogna mantenere intatto lo spogliatoio, dare equilibrio, far emergere le giuste valutazioni. Quando c’è troppa differenza qualcuno ci rimane male. Se diciamo che la squadra è forte è merito dei calciatori, tipo Strootman, Nainggolan, Dzeko, che sono anche cresciuti. Ora sono tutti sul carro di Dzeko. Il giocatore è forte, questo è uno di quelli veri. L’ansia fa commettere qualche errore ma lui è un grande campione. Stasera dovevamo togliere i dubbi che stavano venendo fuori. Noi non ne avevamo, però è facile andare in confusione quanto qualcuno insinua il dubbio. La Roma è forte, l’ha fatto vedere contro una squadra altrettanto forte”.
Quando rientra Salah? “Ho retto fino a ora sul trovare un’altra punta, ora il problema è che ne abbiamo troppe. Non diventa difficile. Qualcuno deve star fuori, può capitare anche a Salah. Teniamo conto di tutto. Quando non giocava Dzeko volevamo tutti mandarlo via. Poi quando mi ha chiesto se doveva rimanere gli ho detto che mi serviva uno con le sue qualità, l’importante era farle vedere. Noi dobbiamo vincere domenica dopo domenica. Qui è un po’ più difficile, quando però poi riesci ad avere una connessione con il pubblico di Roma ti riesce tutto. C’è un momento, come successo anche a Emerson Palmieri, che bisogna lasciarli un po’ più tranquilli. La partita del brasiliano l’avete vista?
Uomo partita Spalletti. Costruzione Stadio? “Ci sono i professionisti che fanno benissimo il loro lavoro. Sono convinto che si troverà la soluzione perché è giusto così. Servono stadi migliori per l’economia delle città. Se si guarda cosa muove il calcio a Londra, si capisce tutto. Ovviamente le regole prima di tutto”.
(CONTINUA)