(ROMA TV) Cosa le è piaciuto? “La voglia di non fermarci ai nostri errori, spesso abbiamo regalato qualcosa. Reagire non è mai facile, specie in questa atmosfera. Solo chi ha giocato a Roma o in grandi piazze si può rendere conto del perso che ha la maglia in certi momenti. Questi ragazzi hanno avuto un’ottima reazione, nonostante il cambio modulo che gli ha creato problemi, ma è stato fatto per spostare degli equilibri mentali. Il risultato poi ci dà ragione, ma avremmo potuto far meglio. Oggi era importante vincere”.
Cosa l’ha spinta a cambiare modulo? “La scelta delle caratteristiche degli uomini, avevo poca possibilità di modificare l’assetto con altri calciatori non avendo grandi scelte. Ho voluto responsabilizzare i giovani davanti, cercando di mettere la loro freschezza per essere rapidi e veloci contro una difesa fisica. Ho avuto risposte positive, anche se Kluivert deve migliorare nella continuità, Under fa i gol difficili e quelli facili li sbaglia, per esempio. Poi nella ripresa ho messo un centrocampista in più dentro, facevamo fatica a prendere le loro mezzali”.
Ancora un gol subito su calcio d’angolo… “Abbiamo lavorato mezz’ora solo su questo, sull’attenzione e applicazioni. Certe situazioni non sono facili e gira tutto un po’ storto, in quell’occasione Zaniolo doveva essere un po’ più aperto, e questo non serve, non ha sentito l’uomo ed è nato il gol. Piccoli errori di piazzamento che si fa fatica a sistemarli nella gara perché è tutto troppo veloce ma che poi analizzeremo”.
(SKY) E’ sta una partita complicata. Dove avete trovato le risorse per venire fuori? “Devo fare i complimenti ai ragazzi, in un ambiente particolare. Siamo arrivati a questo anche per il nostro demerito, per i ragazzi non è stato facile. Si vede che siamo una squadra ancora malata da questo punto di vista. A volte abbiamo fatto partite migliori senza portare a casa niente”.
Abbiamo visto un gigante: Zaniolo… “Sì, è un ragazzo che l’ho mandato in campo per la prima volta a Madrid. C’è talento, applicazione e determinazione, caratteristiche che sono mancate alla mia squadra. Il Genoa è una squadra in salute, capivano che c’era una squadra dall’altra parte che un po’ di paura ce l’aveva”.
L’aspetto emotivo è diventato fondamentale questa sera. Hai delle certezze: Kolarov, Manolas, Fazio, Florenzi. In più anche Zaniolo… “Oggi anche le scelte tattiche si legavano a tante situazioni. Ho cercato di mettere in campo tanta emotività, ho avuto risposte positive. Se guardo dal punto di vista tecnico ci sono molte lacune però, ma stasera non mi interessava”.
I tre davanti ti sono piaciuti? “L’idea era questa anche se Zaniolo non lo volevo così alto in partenza. Per abitudine però Kluivert e Under rimanevano un po’ troppo aperti, questo non ci permetteva di giocare con velocità. Poi ci siamo messi a tre in mezzo al campo perché i centrali facevano fatica ad accorciare e da lì è nato un gol”.
Su Zaniolo che ci può dire… “Deve migliorare alcune scelte quando ha la palla, anche quando ha da aggredire, ma ben venga questa voglia di stare addosso agli avversari. Se pensiamo che possiamo solo palleggiare non si va da nessuna parte. Per me l’età conta relativamente”.
In base a cosa scegli i giocatori in questo momento? “Volevo mettere in campo liberi di testa. Anche le scelte davanti si legano a spigliatezza e freschezza. Volevo mettere in difficoltà gli avversari anche con la gamba di Kluivert, in panchina avevo solo Schick che poteva partire dall’inizio. Dietro ho messo Juan Jesus che poteva essere aggressivo”.
Schick appena è entrato si è fatto ammonire. Volete più determinazione da lui? “E’ entrato con la voglia di mettersi al servizio della squadra. Da lui voglio che faccia l’attaccante, che non si faccia problemi e che attacchi la porta. Adesso sta giocando con continuità, da lui ci aspettiamo sempre qualcosa in più. Ci sono degli uomini che in momenti di difficoltà vanno aiutati”.