(SPORT MEDIASET) “Quando alleni una squadra come la Roma devi pensare all’obiettivo della vittoria sempre e a volte il secondo posto, da parte di qualcuno, non è accettabile, ma questo secondo posto è un grande traguardo.
Questo traguardo ce lo siamo dovuti andare a prendere e, oggi in particolare, la squadra ha meriti infiniti per come si è sviluppata la partita. Dobbiamo fare i complimenti al Genoa, perché ha giocato una grande partita, e ai nostri giocatori che hanno portato a casa un risultato eccezionale”.
Il saluto a Totti? “Una cosa incredibile: stavano piangendo tutti, era impossibile non venire trasportato da e in questa emozione generale. Se Francesco decidesse di smettere, come penso abbia deciso di fare, sarebbe una perdita da colmare: ottavo re di Roma è poco, è più un imperatore”.
Il suo futuro? “Faremo con la società un meeting di chiusura e dopo che ci saremo parlati chiarirò la mia posizione. Lo faremo il prima possibile, perché è giusto che si sappia. Rimpianti in questo anno e mezzo sulla panchina della Roma? Sono sempre stato abbastanza coerente: ritengo di avere allenato una squadra forte, che a volte ha avuto momenti di difficoltà, ma abbiamo sempre spinto sull’acceleratore. Abbiamo lavorato in maniera seria, dimostrando sempre il nostro valore”.
(SKY SPORT) Cosa rimarrà di questa giornata?
“Rimarrà questa grandissima festa per questo grandissimo calciatore. Emozione toccante, palpabile vissuta da tutti i presenti, compagni, tifosi e dirigenti. Poi la ciliegina di essere di nuovo in Champions, aver portato a casa questa vittoria fondamentale per il futuro della Roma e di Totti”.
Partita più difficile del previsto… “La nostra storia ci ha allertati, ci sono stati episodi che ci hanno lasciato l’amaro in bocca. Si fa uso anche di quelle che sono le cose che non sono andate bene per creare attenzione particolare. Genoa in grandissima salute, libero mentalmente per la salvezza, ha cambiato molti giocatori con giovani che volevano mettersi in mostra in vista dell’anno prossimo. L’allenatore ha evidenziato questo carattere di avere tigna e di saperla trasferire ai giocatori. E’ stato molto partecipe dalla panchina e ci hanno creato problemi”.
Che ruolo consiglierebbe a Totti per il futuro? “Secondo me, da quello che ho visto, di avere un ruolo importante in questa società. Ci ho parlato, per quello che è l’organigramma di questa società dovrebbe fare il vicepresidente come fanno altri grandi in altre società. Penso si sia convinto di fare un altro ruolo e di mettersi a disposizione per qualcosa di importante in questa società. Lo merita”.
Tanti giocatori cresciuti in questo anno e mezzo. “Lui è un buon ragazzo, trasparente. Non c’è niente di plastificato quando hai a che fare con Francesco. Sa trasferire la semplicità che ha lui addosso e riesce anche a non subire questa continua figura che gli viene attribuita perché se l’è meritata sul campo. Diventa poi il leader, il capo, il capo branco, il capitano, diventa tutto. Di conseguenza si rischia che possa essere un limite per se stesso ma così non è stato perché ha sempre reagito bene e ha dimostrato di saper ricoprire questa figura”.
Quanto vi è mancato il pubblico? “Ci è mancato, oggi l’hanno vinta loro la partita. Soprattutto quando è entrato Totti, hanno partecipato a ogni scorrimento di palla, ogni pallone buttato in area diventa dura per gli avversari. Nel finale c’erano Fazio e Dzeko a fare la doppia punta e si faceva arrivare la palla lì dritta per dritta e con la presenza di Totti diventa una miscela che ti può dare dei vantaggi al di là della condizione della squadra in campo”.
Quando sarà annunciato il futuro di Spaletti? “Ora devo parlare con la società. Avevamo detto di fare questo ulteriore passaggio e penso che sia giusto così. E faremo poi altri due discorsi”.
Ha voglia di chiarire ancora qualcosa? “Assolutamente no. Io nel mio ruolo cerco di usare poi quelle che sono le cose che possono creare delle reazioni alla squadra, che possano essere da stimolo, che possano determinare una reazione forte o una mentalità forte. E in questo probabilmente ho usato anche Francesco. Anche perché mi viene proposto sempre lui che è l’asse trainante di questa società e della storia di questo club. Di conseguenza si deve passare da lì e forse avrei dovuto stare attento al dosaggio e qualche volta sono andato al di là però per cercare di far crescere la squadra nella testa. Per poter iniziare ad agire anche senza di lui. Nel futuro dovrà essere così”.
(ROMA TV)
“Palmieri? È un dispiacere infinito, è un giovane che aveva preso possesso della tranquillità psicologica, è stato chiamato in Nazionale. Ora vederlo uscire subito per una rottura così totale è una grande perdita per la Roma. La sua uscita ci ha messo in difficoltà. La serata? È stata una festa bellissima, portare a casa i punti per la Champions a cui si aggiunge lo stadio per Francesco è stato bello. Totti ci ha dato una grande mano quando è entrato. Il Genoa di oggi? Loro hanno fatto la partita.
Sono venuti rigenerati dalla salvezza di domenica, scarichi dalle tensioni. Hanno messo dei giovani che volevano farsi vedere per cui ci hanno creato problemi. Alcune volte ci siamo allungati e abbiamo preso un paio di gol che potevamo non prendere. Il risultato di oggi però è tanta roba. Rimarrà nella storia della Roma per come è maturato. Unico rammarico nelle coppe? Sì, lì si poteva andare avanti. Il rammarico è importante e lo dobbiamo assorbire. Non abbiamo fatto il massimo in alcuni episodi di quelle partite lì.
Non siamo stati aiutati dalla fortuna. Abbiamo però sempre reagito. La squadra è forte e non tradisce mai. Si è sempre rimessa in piedi e non ha perso 2-3 partite di fila. Il lavoro generale c’è stato. In quegli episodi ci è mancata un po’ di determinazione. Cosa manca per migliorare questa squadra? Dicendo dove va migliorata si va a dire dei difetti e si chiamerebbe in causa qualcuno. Magari l’allenatore che ha lavorato non si sente all’altezza. Scherzo, l’allenatore è bravissimo. Il discorso è che questi ragazzi hanno fatto i professionisti sempre. Di solito parlo 5 minuti tutti gli allenamenti. È venuto fuori in gran rapporto di professionalità. Ho dovuto metter mano su qualcosa. Non so se sono state scelte giuste le mie ma la rosa era di qualità. L’Empoli? È una brutta notizia la sua retrocessione”.