Alle ore 15.00 l’allenatore della Roma Luciano Spalletti, risponderà alle domande dei giornalisti nell’ultima conferenza pre-gara della stagione, in vista della partita contro il Genoa di domani alle ore 18.00.
Quali sono le insidie maggiori della partita di domani considerando la giornata speciale? “Sono sempre le stesse: la testa venga portata verso un altro tipo di attenzione ugualmente lucentissima, bellissima e importante e che si perda di vista l’obiettivo d’Italia. Che festa sarebbe se non ci fossero i tre punti? La prima cosa da ricordare è quella di fare la partita in una maniera corretta, riesibire la nostra forza e la nostra mentalità”.
In cosa la squadra è cresciuta di più? “Di confronti ce ne sono stati tanti. La cosa fondamentale è ricordarsi la strategia usata. Abbiamo bisogno del noi per vincere titoli e fare grandi risultati, e se ogni volta che vinci una partita riesci a far ricordare ai giocatori che bisogna ripartire da zero da quella vittoria, allora hai la migliore medicina per crescere. Abbiamo perso delle partite fondamentale che non possiamo dimenticare.Il ripartire da zero è stata la qualità migliore di questa squadra”.
Totti domani giocherà dal primo minuto, cosa rappresenta questa ultima partita con la Roma di un giocatore che ha fatto la storia del club? “Totti giocherà un pezzo importante della partita. Io ho avuto la fortuna di vedere la qualità del suo piede e delle sue giocate, accorgermi io stesso in ritardo le sue intuizioni geniali. Sono fortunatissimo ad averlo potuto vedere segnare tante volte”.
Domani sarà l’ultima di Totti? “Bisogna arrivare in fondo su cosa ci siamo detti. Mi sono appuntato che in questa partita ci sta tutto quello che abbiamo cercato da un anno, perciò dobbiamo essere bravi per quanto riguarda la strategia di lavoro. Per noi il momento in cui siamo parlati e abbiamo capito è doloroso per noi e i tifosi, ma dobbiamo essere concentrati sulla vittoria per godere questa festa, altrimenti la festa ce l fanno gli altri. Il Napoli è forte, non mollerà fino all’ultimo, come noi”.
Qual è la cosa che la lega maggiormente a Francesco Totti? “Il pensiero che mi lega più a Francesco è quello della qualità del giocatore, della personalità quando entra in campo. Una qualità fondamentale del calciatore – tutti prendiamo in esame gli aspetti fisici – è il carattere. Quando sei in una situazione in cui tutti ti fanno sentire scomodo e tu invece mostri che con la palla ai piedi comandi tu, è un modo di dare la forza che il campione ha e lui questo ce lo ha messo a disposizione molte volte. La cosa che mi ha dato fastidio direi nessuna, non ho condiviso alcune sue prese di posizione. Ma qui siamo tutti colpevoli. Lo abbiamo creato noi questo giocatore capace di coprire ogni situazione perché è Totti. Ne ha molte di queste qualità, ma per altro dovrebbe comunque avere conoscenze più approfondite. Avrebbe dovuto donare tutto quello che aveva agli altri, è stato messo davanti in ogni performance annullando anche le prestazioni di altri giocatori. La Roma deve vincere come squadra, non può bastare il successo straordinario, ma individuale di Francesco Totti. Dite che ce l’ho con Totti, ma quando un giocatore sbaglia tre calci di rigore e l’allenatore pensa di sostituirlo con altri che però per rispetto vedendo arrivare il campione, gli cedono il passo, allora c’è una questione anche di spogliatoio. Totti è un dono che è stato fatto a tutti quelli che amano questo sport, e qui gli vogliamo tutti bene, poi ogni tanto Totti viene usato per altri fini”.
Se domani la Roma dovesse raggiungere l’obiettivo che tutti ci prefissiamo, ci può confermare che sarà l’Inter la piazza prescelta? “Io sono concentrato nel fare il mio lavoro domani. Cerchiamo di remare verso la stessa direzione: fare sempre più grande la Roma, e ora la priorità è l’attenzione di vincere questa partita qui, il resto non conta”.
Se lei dovesse andare via la Roma prenderebbe il suo 14esimo mister, secondo lei quanto influisce nei risultati questo ricambio continuo? “Queste sono cose normali, fanno parte delle intuizioni che caratterizzano questa professione. Domani bisogna dare spazio allo sviluppo della partita, ci rivedremo con la società lunedì/martedì”.
Il futuro è domani, in questi giorni avrà letto le considerazioni fatte in merito al suo futuro su una panchina diversa. Nel tuo modo di gestire l’ultima settimana di campionato, queste voci ti hanno condizionato? “Affronterò questi argomenti nella prossima conferenza stampa. Io però ho dimostrato dopo molte sconfitte come lavorando in modo corretto la squadra ha ottenuto grandi risultati. Questa è una squadra di grande valore e di campioni, se non ho vinto nessun titolo con la squadra così è mia responsabilità, considerando le risorse di cui disponevo. Tutti i giocatori hanno contribuito, Allison, Gerson, anche se hanno giocato meno rispetto ad altri hanno sempre chiesto di giocare e si allenano sempre nella stessa maniera, affinchè tutti possono mantenersi il posto. Li devo ringraziare”.