(PREMIUM SPORT) Brutta Roma… “Brutti episodi che hanno determinato una brutta Roma. Abbiamo cominciato bene, poi la prima volta che vengono giù prendi gol. È chiaro che subisci il contraccolpo e sbagli qualche pallone in più. Diventa una partita aperta, non facciamo quello che siamo in grado di fare. Ho deciso di mettermi a 3 perché loro partivano forti”.
Poca incisività in attacco, difesa meno permeabile… “Bisogna stare zitti e ingoiare tutte le critiche che ci vengono fatte. Abbiamo perso lucidità e fatto delle scelte sbagliate. Siamo stati sfortunati perché i loro due gol sono arrivati da deviazioni. Mentre noi nelle nostre occasioni abbiamo avuto meno fortuna”.
(SPORTMEDIASET) Emergono poca cattiveria in attacco e una difesa più permeabile “Due gol subiti su deviazione, siamo stati poco fortunati negli episodi e non siamo riusciti a fare gol. Dovevamo fare più possesso palla come nei primi 10 minuti”.
(SKY SPORT) La Lazio ha fatto 3 partite quasi uguali, voi non avete trovato la chiave di lettura. “Così precisa questa chiave di lettura non la direi, chiaro che se il risultato è questo ognuno ci può sguazzare come gli pare. Loro sono bravi a ripiegare, a fare questo pacchetto difensivo con cursori a centrocampo. Bisogna qualche volta alzare, per farlo ci vuole fisicità. Ci sono capitate più occasioni pulite rispetto a loro, loro hanno tirato 2 volte in porta e 2 deviazioni. Quello fa la differenza. È vero che abbiamo abbassato un po’ la qualità, il disegno era quello dei primi 10’. La prima volta che sono venuti giù, tiro, deviazione, gol. La partita si è un po’ incasinata perché dal punto di vista psicologico abbiamo subito un po’ il contraccolpo. Alla fine del primo tempo ho deciso di fare diversamente. Stiamo meglio in campo rispetto a quello che dite voi. Rudiger rimaneva sempre in posizione intermedia dove un calciatore come lui ha un po’ difficoltà. Poi di nuovo tiro, deviazione, gol. La chiave tattica? Ognuno si può sbizzarrire”.
Scarsa intensità e reattività nella chiusura su Keita? Che segnale è? “C’è poca aggressività perché ci siamo andati un pochino molli. Non aveva molte scelte come tiro. La palla passa ma poi è un passare difficile, invece poi è successa un’altra cosa e il gol ci ha messo un po’ in difficoltà dal punto di vista di testa”.
Dzeko? Gli manca qualcosa in certi appuntamenti? “E’ un giocatore importante per noi, i numeri lo dicono. Oggi non hanno fatto una buona partita in più di un calciatore, non si punta il dito su uno soltanto”.
Nei primi 10’ avete accerchiato la Lazio. Li vedo sempre spingere un pochino troppo centralmente. “Il discorso non è facile, bisogna entrare nelle situazioni tattiche di squadre, bisogna ritrovarci delle misure. Se tieni due terzini alti e larghi a fare le spinte sulle fasce, nessuno dei 2 può rientrare accanto ai 2 centrali per fare la fase difensiva sulle loro ripartenze. Dentro il campo si può palleggiare, gli tieni i quinti alti con El Shaarawy e Salah. Poi devono scalare con i 2 braccetti, ma lì si crea un buco poi. Se i giocatori stanno un po’ dentro il campo, spingono ugualmente perché devono stare fuori dal rombo, l’altro è nelle condizioni sulla perdita di palla di rientrare e di rifare fase difensiva a 3 dalla parte opposta. Se, come si è fatto nel secondo tempo, si riporta palla e si cerca di risolvere le cose individualmente, mentre noi a livello individuale non si ha quella qualità. Noi siamo una buona squadra che deve fare le cose da squadra. Quello che salta 2 uomini è Salah, Perotti o El Shaarawy. Gli altri sono calciatori che vanno attraverso il gioco e la squadra. Quello bisognava fare”.
Adesso la Roma dov’è? Al purgatorio? All’inferno? “Ora la Roma deve ritrovare le sue qualità. Deve avere la testa applicata, sul pezzo su quelle che devono essere le scelte che facciamo. Come altre volte ci è successo di perdere, poi altrettanto bene siamo ripartite per far vedere le nostre qualità. La classifica lo dice quali sono”.