Il compito affidato a Rizzoli non è dei più semplici, ma questo già si sapeva. Il fischietto di Bologna ne esce avendo il buonsenso di utilizzare lo stesso metro di giudizio, troppo libertino, nei confronti di entrambe le squadre. Le prime flebili proteste in casa giallorossa arrivano dopo 12 minuti: Dzeko, consapevole di non poter arrivare su un pallone che attraversa l’aria piccola, si lascia cadere appena sente il contatto con Wallace che lo trattiene. Il contatto è debole, giusto lasciar proseguire. Mancano invece alcuni gialli nel primo tempo: prima è Immobile ad entrare in ritardo su Nainggolan, pochi minuti dopo Juan Jesus si vendica nei confronti dell’attaccante della Lazio, Strootman ferma invece fallosamente una ripartenza di Felipe Anderson.
Tutti graziati da Rizzoli che invece mostra il cartellino meno pesante a Nainggolan per un fallo da dietro sul numero 10 biancoceleste, a Paredes duro su Biglia e a Lukaku che fa sentire i tacchetti a Strootman. Scaramucce tra Bastos, Dzeko e Felipe Anderson rischiano di sfociare un una mini rissa, Rizzoli mostra un giallo per parte e quieta gli animi. Non sbaglia l’assistente Tonolini sul secondo gol della Lazio: la posizione di Immobile è regolare, l’attaccante è tenuto in gioco da Peres. Nel finale è Perotti a chiedere un rigore per un calcio su un fianco ricevuto da Bastos. Il contatto c’è ma non sufficiente a sbilanciare l’argentino.