La Roma si avvia a chiudere il mercato estivo con plusvalenze già a livello record. La cessione di Kevin Strootman all’Olympique Marsiglia ha infatti generato ulteriore guadagno per il club.
Nel dettaglio, dopo la vendita del centrocampista olandese, nell’era Pallotta (dal 2012 ad oggi) la Roma ha incassato circa 435 milioni di euro in plusvalenze per cessioni dei giocatori.
Il mercato dell’estate 2018 ha visto diverse cessioni, alcune delle quali però dovrebbero essere inserite nel bilancio al 30 giugno 2018, come quella di Nainggolan (circa 31,9 milioni).
Ad oggi, quindi, valgono l’esercizio al 30 giugno 2019 le cessioni di Alisson al Liverpool e Strootman al Marsiglia: due affari che hanno permesso plusvalenze per circa 75,5 milioni di euro (rispettivamente 57,5 e 18 milioni circa). Due cessioni per cifre importanti, tant’è che sono tra le 10 cessioni con maggiori plusvalenze dell’era Pallotta, in prima e decima posizione.
Completano il podio la cessione di Nainggolan all’Inter e quella di Pjanic alla Juventus. Nella top 10 sono presenti anche Salah, Marquinhos, Rudiger, Romagnoli, Paredes ed Emerson Palmieri: tra i primi 10 sono presenti 4 giocatori venduti negli ultimi due esercizi.
Plusvalenze che per la Roma hanno sempre avuto un impatto rilevante per quanto riguarda il bilancio e il fatturato. Considerando le stime per l’esercizio 2017/18, l’impatto a livello percentuale si aggira intorno al 25%.
Dal 2012 la Roma ha avuto 360 milioni di plusvalenze (non abbiamo considerato quelle del 2018/19 non potendo fare stime per il fatturato) su un totale di 1,4 miliardi di fatturato: la percentuale derivante dalle cessioni dei giocatori è quindi del 24,3%.
L’impatto maggiore è stato nel bilancio al 30 giugno 2017, in cui le plusvalenze sono valse 95,1 milioni su 278,4 milioni di fatturato, ovverosia il 34,2%.
Impatto minore, invece, nella stagione 2014/15, con “solo” 38,4 milioni di plusvalenze su 225,3 milioni di fatturato (pari al 17% del totale).