Sono quasi tutti d’accordo: Monchi, finora, ha fatto un buon lavoro. Ha venduto nei tempi necessari per mettere a posto il Financial Fair Play; ha consegnato a Di Francesco un bel mix di giocatori esperti e di belle speranze; ha completato in fretta quasi tutta la rosa, per dare tempo all’allenatore di lavorare con il nuovo gruppo; ha inserito giocatori di grande esperienza internazionale come Gonalons e Kolarov a prezzi più che competitivi.
Il giudizio finale sul mercato della Roma, però, resta legato a un ultimo tassello – il più importante – da inserire nella squadra: l’erede di Momo Salah, passato al Liverpool. Non è facile sostituire un giocatore da 15 gol e 10 assist in campionato. La scelta della Roma è chiara: Riyad Mahrez, il franco-algerino del Leicester, miglior giocatore della Premier League due anni fa, quando le Foxes guidate da Claudio Ranieri vinsero uno scudetto storico e impronosticabile. Il problema è la differenza tra la prima offerta della Roma (25 milioni) e la richiesta del Leicester (oltre 40). La Roma si è avvicinata piano piano ai 30 milioni, il Leicester non si è mosso. Ha chiarito, semmai, che il prezzo del giocatore per i club di Premier League sarebbe anche più alto: 50 milioni. C’è una via d’uscita?
In realtà siamo alla partita di poker, con i due giocatori che si studiano e cercano di capire gli eventuali bluff. Così il Leicester ha cercato di mettere fretta ai giallorossi parlando prima di un interessamento del Tottenham (smentito) e poi dell’Arsenal (ma i Gunners sarebbero vicinissimi alla firma di Lemar, del Monaco). La Roma ha fatto filtrare di avere un piano B con parecchi nomi: Ziyech dell’Ajax, Munir del Barcellona, Nasri del Manchester City. L’impressione è che a 35 milioni (30 più 5 di bonus) si potrà trovare il punto d’arrivo, anche perché il giocatore è convinto del progetto giallorosso.
Tutto per consegnare a Di Francesco una squadra competitiva per il campionato e per l’Europa. L’allenatore, prima dell’amichevole contro il Tottenham (oggi la differita su Premium Sport HD alle 10.30, 15 e 21), ha fatto il punto: «Sono contento ma per essere soddisfatto manca ancora del tempo. C’è tanto da lavorare ma lo sapevo già dall’inizio. Il turnover? Dobbiamo essere bravi a tenere tutti pronti a subentrare e diventare importanti. Fisiologicamente è quasi impossibile giocare sempre. Cercheremo di mettere tanti giocatori di livello all’interno della squadra. La società sta lavorando molto bene in base alle richieste, non solo mie ma a livello di squadra». Tenere i migliori è importante quanto comprare bene. Nelle scorse ore si è parlato di nuovo della Juve sulle tracce di Manolas. Ma è già partito Ruediger e non si può costruire una difesa nuova di zecca ogni anno.
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