Subito dopo il verdetto dell’urna di Nyon, che ha accoppiato Roma e Liverpool in semifinale di Champions League, James Pallotta ha parlato di “derby di Boston”. In effetti, c’è più di un filo conduttore che lega i giallorossi e i Reds, giunti tra le prime quattro d’Europa dopo aver eliminato a sorpresa rispettivamente Barcellona e Manchester City nei quarti.
Jim e John Il filo conduttore è riscontrabile nei due proprietari dei club, businessmen di spicco della capitale del Massachussets. Partiamo dal club inglese: alla fine del 2010, la Fenway Sports Group, compagnia guidata da John W. Henry (già proprietario del Boston Globe, tra i più famosi quotidiani d’Oltreoceano), acquista il Liverpool dalla Royal Bank of Scotland, che a sua volta aveva rilevato le quote del club a causa dell’insolvenza dei precedenti proprietari, anche loro statunitensi: George Gillett e Tom Hicks. In precedenza la compagnia di Henry aveva acquistato la squadra di baseball dei Boston Red Sox.
Tra i soci della Fenway Sports Group figura anche il bostoniano Thomas Di Benedetto, che ha guidato l’acquisto della Roma nell’estate del 2011 per conto di James Pallotta, di cui per un anno ha fatto le veci come presidente: una sorta di traghettatore, insomma, tra la vecchia proprietà e quella a stelle e striscie. Non solo calcio e baseball, però: perché Pallotta è tra i board members dei Boston Celtics, leggendaria squadra di basket che vanta 17 titoli NBA.
Boston connection Una vera e propria Boston-connection che aggiunge ancora maggior fascino ad una sfida che già storicamente non può non richiamare alla memoria la finale del 30 maggio 1984. Entrati nel ventunesimo secolo, dunque, il legame tra Roma e Liverpool si è ulteriormente accentuato in virtù degli intrecci tra i due proprietari. E non finisce qui: Mia Hamm, leggenda del calcio femminile e attuale membro del Consiglio d’Amministrazione giallorosso, nel 2003 ha sposato l’ex giocatore di baseball Anthony Nomar Garciaparra, che per nove stagioni ha militato nei Boston Red Sox. Intrecci del destino che passano dal New England, ma che si decideranno in Europa. Nell’Europa che conta.