Fuori tutto, perché non c’è più un minuto da perdere. La Roma annuncia senza veli la sua ultima offerta per Riyad Mahrez, che ieri ha giocato titolare la prima partita di Premier League nella casa dell’Arsenal: 32 milioni più 3 di bonus. Più o meno, quanto pagò Franco Sensi per Batistuta nel 2000. Il massimo per questa proprietà, il massimo nella storia di questa società. «Adesso aspettiamo, la palla è nel campo del Leicester» ha spiegato Monchi a margine della conferenza stampa di presentazione di Kolarov.
TEMPI – Aspettare non significa arrendersi, perché Monchi ha da un mese l’accordo con il giocatore e conosce la propria posizione di controllo, quasi monopolistica, nelle preferenze dell’interlocutore. Significa rendersi conto della verità: fino a ieri sera, il Leicester non aveva accettato la ricca proposta della Roma, chiedendo quasi 10 milioni in più. «Il motivo è semplice – ha chiarito l’allenatore Shakespeare -, noi non siamo un club che ha bisogno di vendere». Tanto più se si tratta di uno dei giocatori più importanti della squadra. E’ altrettanto vero che gli inglesi sono in cerca di attaccanti e hanno già preso Iheanacho dal Manchester City, sapendo che prima o poi Mahrez potrebbe abbandonarli. Ma la Roma tra otto giorni comincia il suo campionato e non è nelle condizioni di attendere all’infinito per completare una squadra «fatta per il novanta per cento».
PIANO B – «Ci stiamo guardando intorno per valutare altre opzioni» ha avvisato Monchi, come per inviare un messaggio al collega e connazionale Macia. Ma in realtà la Roma ha puntato quasi tutte le sue risorse su Mahrez, secondo una logica economica e anche tecnica: se il giocatore che arriva deve fare la differenza ok, anche a costo di un esborso consistente; altrimenti, con un organico già qualitativamente e quantitativamente ricco, non ha senso intervenire sul mercato. E’ chiaro che la seconda ipotesi sia la più improbabile: 1) perché sotto sotto Monchi spera di chiudere ancora la trattativa principale; 2) perché Di Francesco si è esposto in pubblico sulle esigenze della squadra. Ma è uno stato mentale che rende l’idea: la Roma non vuole comprare una pedina, vuole comprare un campione. L’unica alternativa a Mahrez, sul genere, sarebbe in questo momento lo spagnolo Lucas Vasquez del Real Madrid (però destro di piede) mentre Berardi, che Di Francesco vedrebbe benissimo nel suo 4-3-3 dopo il proficuo feeling di Sassuolo, non è ancora mai stato cercato. Suso infine non incendia la passione di Monchi, tanto più ai 25 milioni che ha chiesto il Milan.
DIFENSORI – Se la Roma dovesse suo malgrado risparmiare i soldi stanziati per Mahrez potrebbe dirottare l’investimento forte su un difensore. Anche qui tutto è in fase di elaborazione «perché non si possono tenere nella rosa 40 calciatori». Monchi intende riferirsi agli esuberi, o comunque ai giocatori non strategici, che sono ancora tanti e presentano storie differenti: Iturbe, Castan, Sadiq, Nura, per citare solo quelli che si stanno allenando al caldo dell’Andalusia; ma ci sono anche Vainqueur e Gyomber che la Roma neppure ha voluto con sé nelle due tournée estive. Finché non si conclude qualche trattativa in uscita, è difficile chiudere per un rinforzo in difesa. Intanto però Monchi tiene d’occhio la situazione di Nacho (anche lui del Real Madrid, può giocare pure a destra) e giovedì ha fatto un’altra chiacchierata con i vecchi amici del Siviglia per il centrale mancino Lenglet, classe ‘95 che proprio lui ha comprato a gennaio dal Nancy.