Stretta finale. Si rincorrono le voci, le anticipazioni, le retromarce, ma la Roma e Mahrez non possono ancora abbracciarsi. Flirtano a distanza, come nei rapporti virtuali che impazzano sulle app sentimentali, ma devono aspettare prima di conoscersi dal vivo per evitare di rovinare tutto.
SCHERMAGLIE – Atterrando ieri nel primo pomeriggio a Fiumicino, Monchi ha dribblato le telecamere dei cronisti ripetendo un «Non posso parlare, non posso parlare» riferito proprio all’argomento Mahrez. Da Leicester ieri assicuravano che l’accordo fosse ancora distante e lo stesso Monchi esclude chiusure in tempi rapidissimi, mentre dall’Algeria davano lo sbarco a Roma e le visite mediche imminenti. La verità sta nel mezzo. La Roma sa di avere in pugno il rinforzo che cercava e non molla la presa, avendo la certezza che prima o poi in Inghilterra abbasseranno le pretese. E Monchi, che si tiene in contatto con il collega del Leicester Macia (spagnolo ed ex Fiorentina), si augura di partire per la sua Siviglia, il 9 agosto, con il nuovo acquisto a bordo del charter. Costo dell’operazione stimato, 35 milioni di euro con qualche bonus. Alla fine, Mahrez sarà un degno sostituto di Salah anche per il tipo di investimento, il più caro dell’intera gestione americana.
RECUPERO – Ma l’attaccante di fascia destra, il mancino che chiede dall’inizio del ritiro Di Francesco, non sarà l’ultimo movimento della Roma sul mercato. Monchi si sta occupando intanto di piazzare i tanti esuberi: Iturbe, Castan, Vainqueur, Gyomber, più i giovani Sadiq e Nura che andranno via in prestito, auspicando magari offerte per Gerson (comunque confortante nel rendimento estivo), per il secondo portiere Skorupski che ha chiesto di andare via o per uno tra Fazio e Juan Jesus in difesa. Non sembra invece sul mercato El Shaarawy, che pure non si è ancora visto a causa dei suoi problemi fisici e quasi certamente non sarà pronto per l’inizio del campionato. Una volta che la rosa sarà dimagrita, la Roma penserà a completarsi. Proprio in difesa dove un difensore centrale di livello da affiancare a Manolas tranquillizzerebbe i tifosi, comunque molto ricettivi finora nella corsa agli abbonamenti. «Il difensore non è una priorità ma stiamo valutando» ammettono i dirigenti. L’ideale sarebbe un centrale mancino come Nastasic, che era stato trattato prima che l’acquisto di Kolarov chiudesse la porta a un altro extracomunitario. Occhio dunque al francese Lenglet del Siviglia: Monchi lo incontrerà in amichevole il 10, poi chissà. Un altro nome che al ds piace è il destro Rodrigo Caio, brasiliano del San Paolo con passaporto italiano, senza contare l’emergente Gimenez, che l’Atletico non vende.