Pastore è già qui. Io ci sono, dice la sciarpa-slogan della Roma che serve a promuovere la campagna abbonamenti. E a Trigoria troverà tanti grandi calciatori: forse anche Kostas Manolas, che al di là degli approcci (veri) di Sarri e del Chelsea, ha comunicato alla società di non voler usufruire della clausola rescissoria da 36 milioni. Alt: questo non significa che Manolas resterà al cento per cento, ma significa che qualunque percorso verrà condiviso.
CONFERME – Contatti telefonici tra giocatore e Monchi ci sono stati nei giorni scorsi, a testimonianza di un rapporto diretto e franco. Manolas, dalle vacanze nella sua Grecia, non ha mai manifestato l’intenzione di separarsi dalla Roma. Del resto, con i fatti aveva dimostrato di volerla un anno fa: dopo aver creato le premesse per un trasferimento allo Zenit, fece saltare tutto all’ultimo secondo costringendo il club a vendere di corsa Rüdiger (proprio al Chelsea) per non violare i parametri del fair play finanziario. Chiamatelo ripensamento. Per sdebitarsi, però, ha lavorato tutta l’estate come un indemoniato e ha meritato il rinnovo del contratto fino al 2022: a Londra guadagnerebbe circa 1,5 milioni in più ma anche in Russia avrebbe preso tanti soldi in più. Quindi non bisogna dare per scontato che Manolas si lasci sedurre dalle sterline, dopo aver scartato i rubli. Un eventuale divorzio arriverà per un preciso accordo a tre: il Chelsea non farà sotterfugi sfruttando la clausola, viste le ottime relazioni tra la potentissima Marina Granovskaia e i dirigenti della Roma, e Manolas non metterà pressione a nessuno per andare via.
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