«Tra Roma e Napoli vincerà chi farà meglio la fase difensiva». Che Eusebio Di Francesco non fosse uno zemaniano integralista come era stato descritto (soprattutto da chi non aveva mai visto giocare il Sassuolo) è stato chiaro fin dalle prime partite sulla panchina giallorossa, in cui ha cambiato un discreto numero di moduli: il 4-3-3 di base è spesso diventato 4-1-4-1, ma anche 4-2-3-1 – nella parte finale della vittoria di Milano contro il Milan, con Nainggolan trequartista «alla Spalletti» – e 3-5-2 (o 5-3-2) in Champions contro l’Atletico Madrid.
Le dichiarazioni dell’allenatore abruzzese alla vigilia del match contro il Napoli (stasera, ore 20.45) demoliscono i luoghi comuni nei suoi confronti. «Condivido il fatto – sono le sue parole -, che chi subirà meno gol vincerà il campionato. Ma quando parlo di fase difensiva dico che si può prevalere anche facendola nella metà campo avversaria e non per forza negli ultimi 15-20 metri. Anzi, nel primo modo secondo me si fa meglio». Più che Dzeko contro Mertens, quindi, la gara di stasera dell’Olimpico («Potrà dare l’input ad una delle due squadre. Scudetto? La favorita rimane la Juventus ma la squadra di Sarri è una candidata e gioca come un’orchestra») sarà indirizzata da Alisson e Reina o dalle coppie di difensori centrali. «Dzeko e Mertens sono due profili totalmente differenti: uno è diventato centravanti quasi per necessità e, grazie alla bravura del suo allenatore, è cresciuto e maturato in quel ruolo. Edin invece ha presenza in area anche se è bravo pure a muoversi tra le linee: nonostante la sua altezza ha molta tecnica e mobilità. Potrebbero anche giocare insieme, ma mi auguro che in questo caso prevalga il più alto… Per quanto riguarda la nostra difesa dovrò fare delle valutazioni, specialmente in questa occasione: il Napoli ha calciatori piccoli con grande tecnica e capaci di alternare le giocate tra linee con gli attacchi in profondità».
Il dubbio, in sostanza, è su chi giocherà al fianco di Manolas: «Devo valutare le condizioni di Fazio, che è appena rientrato dal Sudamerica. È un aspetto da non sottovalutare e in base a questo deciderò: ci sono anche altre partite». La sensazione è che contro il Napoli giocherà Juan Jesus, mentre con il Chelsea toccherà all’argentino. Non ci saranno El Shaarawy, Schick e Strootman, mentre Karsdorp è stato convocato per la prima volta in questa stagione. «Valuteremo Kevin in settimana, per la Champions potrebbe recuperare. Per Schick non bisogna avere fretta: è un giocatore importante, ma cosi si dà troppa pressione al ragazzo, che ha voluto forzare il rientro anche se non era al meglio. Poiché sono il primo responsabile, lo convocherò quando sarà all’altezza di giocare uno spezzone di gara: lo faccio per il suo bene, non per far felici gli altri. Su El Shaarawy sicuramente sono state fatte valutazioni sbagliate. Abbiamo un ottimo rapporto con la Nazionale: mi auguro che non accada più e che ci sia maggior collaborazione sulle dinamiche degli infortunati. Magari anche il giocatore doveva fare più attenzione. Karsdorp sarà sicuramente convocato, ma si allena con il gruppo solamente da tre giorni».