L’esordio di Kolarov, i progressi di Bruno Peres. Piace la Roma dei terzini, aspettando Karsdorp ed Emerson che saranno preziosi rinforzi per il settore una volta guariti. Kolarov si è calato immediatamente nella nuova realtà «con personalità e qualità» come ha osservato Di Francesco. Bruno Peres invece si sta rimettendo in gioco con umiltà, denotando una concentrazione e una disciplina superiori rispetto al primo grigio anno alla Roma. Come contro il Psg, è rimasto in campo dall’inizio alla fine. «Deve ragionare per 90 minuti da difensore. E non 85. Ma l’applicazione fa la differenza nel calcio e lui si sta applicando» ricorda Di Francesco, che ha apprezzato in fase difensiva «la capacità di soffrire della squadra, ma non la gestione degli ultimi minuti. Abbiamo creduto che la partita fosse finita e invece come abbiamo visto non era così».
GIRANDOLA – Nel repentino cambiamento di percezioni e di risultato, da 2-0 a 2-2, hanno però inciso le tante sostituzioni, con l’inserimento di Leandro Castan, però come terzino sinistro: è entrato da protagonista negativo in tutti e due i gol del Tottenham. A disagio anche il messicano Hector Moreno, stavolta da centrale: tra i nuovi è probabilmente quello più indietro di tutti. Benino invece la coppia centrale Fazio-Juan Jesus, inedita o quasi, e il secondo tempo di Kostas Manolas, che è uscito con molto dolore alla per i duri corpo a corpo con Kane: si tratta di una contusione/distrazione all’articolazione che lo costringerà per una settimana-10 giorni a non allenarsi con il gruppo e fare solo lavoro atletico.