La prima considerazione: ma è possibile? (Sì) La seconda: era ora (Sì). Sembra incredibile, ma Kevin Strootman deve ancora scoprire la Champions da titolare. Il centrocampista olandese infatti – tra Sparta Rotterdam, Psv e Roma – non ha giocato dal primo minuto la competizione per club più importante che ci sia, se si eccettuano ovviamente i preliminari giocati lo scorso anno contro il Porto. In realtà, un’apparizione in campo Strootman l’ha fatta, ma furono gli ultimi sfortunati minuti (arrivò il pareggio: 1-1) della gara esterna contro il Cska Mosca. Era la stagione 2014-2015.
NIENTE TURNOVER – Anche per questo l’olandese non vede l’ora, martedì, d’incrociare i tacchetti contro l’Atletico Madrid. A meno di cataclismi, infatti, un posto da titolare sarà suo perché, saltata per maltempo la partita di Genova, Di Francesco non ha più motivo di fare turnover e quindi schiererà quella che finora è stata la formazione titolare. Inutile dire che l’olandese non vede l’ora, anche perché l’ultima partita è stata quella in Nazionale, che per lui ha significato sconfitta (4-0) ed espulsione.
PALLOTTA C’E’ – Tra l’altro, è l’occasione giusta anche per James Pallotta per vederlo in azione. Il presidente della Roma, infatti, stravede per un giocatore il quale ha voluto fortemente il rinnovo, nonostante le offerte ricevute sia dall’Italia (Juventus «in primis») che dall’estero. Ed il sospirato prolungamento è arrivato, visto che Strootman si è legato al club giallorosso fi- no al 2022, sia pure temperata da una clausola di rescissione di 45 milioni. Ma al netto della caccia alle vittorie, il primo obiettivo dell’olandese è tornare al massimo, dopo tre operazioni al ginocchio e una stagione, come quella scorsa, che possiamo dire di rodaggio.
DZEKO PAPÀ BIS – Detto che l’infortunio di Schick potrebbe essere da 20 giorni, una cosa è certa, c’è da segnalare il lavoro che Pallotta sta portando avanti in questi giorni romani per il potenziamento del settore commerciale, in tandem col nuovo direttore Danovaro. Non è escluso che, poi, che ci possano essere visite di cortesia con le istituzioni per lo stadio, anche se la società da questo punto di vista ha completato l’iter ed è solo in attesa di risposte. Il sorriso più grande, però, ieri era quello di Dzeko, diventato papà per la seconda volta. La doppietta si chiama Dani.