Due tridenti e mezzo non bastano. O meglio: si possono migliorare, soprattutto se Monchi dovesse avere a disposizione il tesoretto Alisson. Il portiere, che si trova in vacanza in Sardegna e quindi a un’ora di volo da Roma, aspetta di essere convocato per discutere l’eventuale cessione al Chelsea o al Liverpool. I Blues stanno preparando il controsorpasso ai Reds. Servono 80 milioni per portarlo via. E poco più di venti andranno investiti per il sostituto: in pole sempre Areola del Psg. La rosa, almeno numericamente, sarebbe al completo con due o più giocatori per ruolo. In attacco, ad esempio, ci sono 4 esterni (Kluivert, Under, Perotti, El Shaarawy più Florenzi all’occorrenza) e tre punte centrali (Dzeko, Schick e Defrel).
Qualcosa però cambierà. Defrel sarà ceduto, probabilmente in prestito. Lo cerca la Sampdoria, piace pure alla Fiorentina. Poi c’è da piazzare uno tra Perotti ed El Shaarawy. Il secondo, complice pure l’età, ha più offerte ma la Roma non è convinta di volerlo perdere. L’argentino, invece, ha perso qualche punto della graduatoria di gradimento e pure durante il ritiro sembra il meno brillante forse consapevole del fatto che Monchi sta provando a piazzarlo in Spagna. Scartato il ritorno a Siviglia («Ho brutti ricordi», ha detto Perotti qualche settimana fa), ci sono Villarreal e Valencia che sembrano interessate. Ma perché cedere un esterno? Ovviamente perché ne arriverebbe un altro. In queste ore è stato offerto Marko Arnautovic, in uscita dal West Ham dopo l’arrivo di Felipe Anderson. L’austriaco è un’ala sinistra atipica (191 cm di altezza) e si può prendere con meno di 20 milioni. «È il giocatore più folle che io abbia mai conosciuto», disse di lui Mourinho (che ieri ai microfoni di Teleradiostereo ha esaltato Kluivert junior: «Lo conosco da quando era bambino: in Italia può imparare tanto a livello tattico, mentale e fisico»). Ma col passare degli anni il carattere di Arnautovic sembra essersi smussato. Il suo agente è stato avvistato sia a Roma che a Milano, ma per ora non sembra interessare a Monchi. L’obiettivo numero uno del ds, infatti, resta Federico Chiesa nonostante le resistenze della Fiorentina. Intanto nell’ottavo giorno di ritiro a Trigoria (sotto la pioggia) dopo i test atletici della mattina, nel pomeriggio è andata in scena una seduta concentrata sulle situazioni di pressione e di inferiorità numerica. Ancora indietro Bianda, complimenti di Di Francesco invece per Kluivert e Florenzi.