(SKY) Sono 400. Riesci a ricordare tutte le emozioni?
“No, le emozioni no,non sono un numero. Quando le partite sono così tante non conta il numero ma i trofei, e io da questo punto idi vista sono un po’ a stomaco vuoto”.
Avete rischiato di mandare tutto all’aria… “La Roma è capace di fare tutto e il contrario di tutto, bisogna evitare questi cali di concentrazione ed essere più sicuri di noi stessi. La squadra sta facendo tanto, dobbiamo raccogliere ciò che abbiamo seminato”.
Il derby? “Partita speciale, ci vorrebbe più tifo per farlo diventare come una volta. Ora la Lazio è al nostro livello, dunque assume anche questo significato”.
(ZONA MISTA) Vittoria sofferta. Perché? “Sembrava subito risolta al primo tempo e dopo il 3 a 1 e invece l’abbiamo rimessi in gioco. La serie A è così, partite semplici non ce ne sono e dobbiamo essere contenti di averla vinta, anche alla luce dei risultati di oggi. E’ importante vincere, tenere il passo e rubare qualche punto alla Juve. Sicuramente c’è da fare alcuni miglioramenti, vittoria importante e non facile. Loro hanno pareggiato con il Napoli, una squadra pericolosa”.
Emozione per le 400 presenze? “Si, fa sempre piacere raggiungere questi step. Quando fai così tante partite con la stessa maglia, poi te ne dimentichi. La cosa più importante sarebbe mettere qualcosa in bacheca e cercare di tornare a vincere qualche trofeo. Siamo ancora in corsa per tutti e tre e a prescindere dalle prestazioni è un anno buono e la squadra è forte. Oggi avevamo infortunati e non è facile giocare partite che sembrano vinte in partenza. La squadra ha avuto difficoltà ma sa vincere partite sporche, che è quello che chiedevamo sempre alla Roma”.
Come hai visto Gerson? “Ha fatto una buona partita. L’abbiamo subito messa al sicuro ma così non era. E’ migliorato molto rispetto a quando è arrivato l’anno scorso che sembrava un ragazzo di un altro livello rispetto al nostro. Adesso invece sta bene, sta in pari con noi e son o contento che abbia giocato. Sono sicuro che si ritaglierà il suo spazio. Non dimentichiamo che ha 19 anni e non è facile giocare questi livelli”.
Le tue sensazioni in vista del derby? Un messaggio per i cugini della Lazio? “No dai, a 20 anni mandavo i messaggi. Grande rispetto per una squadra forte. Prima dell’ultima partita sapevamo di essere nettamente più forti, adesso sono più squadra, più compatti e sarà una partita bella, un po’ per il discorso cittadino anche se con questa storia delle curve sta perdendo valore da quel punto di vista, ma sta acquistando dal punto di vista della classifica perché tutte e due le squadre stanno facendo un ottimo campionato”.
Già tre sconfitte per la Juventus. Sono più vulnerabili rispetto agli altri anni? “Non so, a volte sembra così ma in tante partite in cui sono sembrati meno forti di altri anni, ha portato a casa i tre punti. A parte oggi, parliamo di una squadra imbattibile che ha perso 2 partite su 14 e i nostri ruolini di marcia sembravano miseri proprio per questo. E’ una squadra che da la sensazione di non essere forte come quella di Conte, quando fecero 100 punti e sembravano insuperabili. Poi però i numeri parlano chiaro, a voi sembra più vulnerabile eppure e prima a 4 punti dalle seconde. Speriamo non ricominci a mettere la maschera degli invicibili e degli insuperabili e tenga un ritmo umano in questo campionato”.
(PREMIUM) Complimenti per le 400 presenze, 3 punti importanti? “Sono importantissimi, partite che sembrano così facili nascondono insidie, il Pescara ha sempre giocato meglio rispetto a quanto raccolto. Siamo stai bravi, si è parlato spesso di partite sporche in cui serve fare risultato e oggi era una di quelle”.
Una Roma che ha rischiato troppo? “Ho visto anche la stessa Juve rischiare qualcosa in questa prima parte di campionato. Per come era iniziata sembrava non ci fosse storia e invece non è così, specie per loro che hanno giocatori rapidi in attacco”.
D’accordo con Dzeko? Se si gioca così non vincerete il derby? “Probabilmente si, ma la Lazio giocherà in maniera diversa dal Pescara. Sicuramente faremo fatica, è un equazione semplice visto che la Lazio è più forte del Pescara”.
Guardando la classifica, che sensazioni hai? “La classifica è corta per primo e secondo posto, è tornata umana per il primo. Nainggolan diceva che non importata se i punti di distanza sono uno o 4, io non ero d’accordo ma il senso è questo, i punti si perdono e si guadagnano”.
Il rinnovo? “Siamo come prima, non è un mio assillo. Il mio assillo è la classifica. E’ molto più bella rispetto a ieri e questo è l’importante, il resto è marginale, non di vitale importanza”.
(ROMA TV) Quattrocento presenze in serie A, un traguardo importante. “Un piccolo grande step che fa sempre piacere. Lavoriamo sempre e solo per tirare su qualche trofeo, questi momenti sono solo di passaggio, poi quando sono così tante le partite cambia poco”.
Serviva vincere. Accorciato le distanze dalla Juve con troppa sofferenza. “Si abbiamo sofferto anche perché se per come era iniziata sembrava potesse finire in goleada o che comunque potessimo gestirla diversamente. Non è stato così, ma ripensando a quando dicevamo che la Roma non sa vincere soffrendo, che faceva fatica quando la partita era in discussione pensiamo al lato positivo. Abbiamo vinto in maniera sporca anche se le occasioni le abbiamo avute e soprattutto il primo tempo c’è stato un dominio netto”.