Mario Rui fa la partita con la Primavera e, se tutto va liscio, la settimana prossima torna con noi. Florenzi e Nura proseguono il percorso. Manolas ed El Shaarawy hanno avuto un risentimento, però vengono gestiti e da metà settimana riprenderanno con la squadra.
E’ una partita così semplice, viste le quote del Pescara? “Questa è sicuramente una partita insidiosa. Le cose, quando le fai facili, diventano altrettanto pericolose. Le cose facili, se vuoi che siano tali, rendile difficili. Quella di giovedì era una gara fondamentale per andare nella casella successiva e i calciatori l’hanno disputata bene, si erano preparati bene mentalmente e di conseguenza sono state buttate via delle energie. Dobbiamo, quindi, fare attenzione”.
Domani De Rossi potrebbe festeggiare le 400 in giallorosso… “Gli vanno fatti i complimenti, anche perché sono state tutte partite disputate con un livello di qualità importante. Daniele ha la Roma dentro, ha sempre fatto vedere di tenere a quello che sono le sorti di squadra, società e città; per cui, gli si dice bravo e di continuare così”.
Chi è il responsabile dei cali di tensione che affliggono la Roma da anni e sotto diversi allenatori? “A mio modo di vedere, la responsabilità è solo dell’allenatore. Poi, certo, bisogna tutti essere convinti di essere decisivi alla causa, dal presidente all’allenatore ai giocatori; io, se fossi il presidente, vorrei un allenatore che la pensi così”.
Era previsto un abbassamento del livello di rendimento di Strootman, a questo punto della stagione? Domani gioca lui o Paredes? “E’ fisiologico quando si rientra da infortuni imporanti e lunghi. Dopo un inizio brillante per la troppa voglia di rimettere subito la qualità di una volta, si perde un po’ di lucidità e di velocità situazionale. Nessun problema, tuttavia, va fatto continuare a giocare perché è un giocatore fondamentale per noi”.
Vale lo stesso per Rudiger? E Vermaelen a che punto è? “Il discorso, per Rudiger, è diverso: se viene a mancare nella velocità di pensiero poi a poter rimediare c’è solo il portiere, quindi occorre andarci un po’ cauti. Da ciò che dicono lui e il campo, sta bene, il ginocchio sta bene e dunque si va avanti con la consapevolezza che c’è qualcuno che sta recuperando, come Vermaelen. Con il belga siamo vicini al rientro, basta addizionare minutaggio e presto sarà disponibile per fare almeno un’ora di partita”.
Gerson: come lo vede in questo momento? E Nura? “Su Nura mi coglie impreparato e mi affiderò alla bravura dei nostri fisioterapisti per capire la sua prognosi attuale. Gerson è in crescita, soprattutto come impatto fisico, e questo gli può dare nuove aperture in nuovi ruoli, perché tecnicamente già era preparato: mi sembrava che ci volesse un pochettino in più di sostanza, e ora lui riesce a fare anche questo. E’ un giocatorino che va seguito, non è preciso ancora quale sia il suo ruolo adatto ma l’età, d’altronde, avalla questo dubbio”.
Si parla sempre di cattiveria: si può allenare? “Si può allenare non parlandone, perché quando ci si va a porre l’attenzione, a stimolare il difetto che viene dal pensiero, la mancanza di cattiveria viene esaltata; quando sei tranquillo, e ci sono le capacità adeguate (qualità, estro, genio) ti manca solo la personalità per riuscir bene nel tuo intento: ecco, della personalità, invece, se ne deve parlare. La personalità ti consente di saper subire al momento giusto sapendo che dopo da quell’atteggiamento ne uscirà un vantaggio. Messa bene la personalità, si otterrà anche più cattiveria”.
La Roma non segna molto sulle palle inattive: perché? “Dobbiamo assolutamente tentare di migliorare questo aspetto, perché gli altri sulle palle inattive fanno considerazioni migliori delle nostre che poi si rivelano efficaci. Avremmo la possibilità, con Dzeko e con gli altri giocatori forti di testa, di ottenere risultati maggiori da questo tipo di situazioni; c’è chi ci fa più attenzione di noi, che magari ci fidiamo di più della manovra con palla a terra. Il Pescara è pericoloso sulle palle inattive, ad esempio, ed è una delle tante insidie da tener di conto in una partita ingiustamente ritenuta scontata da molti”.